È l’analisi meno invasiva che si possa immaginare. L’unica attività che viene richiesta è fare quello che la natura ci impone di fare regolarmente: andare in bagno (e poi tirare lo sciacquone). Al resto ci pensa un apparecchio posizionato nel water che analizza le feci come farebbe un tecnico di laboratorio. La “smart toilet” è un’invenzione dei ricercatori della Duke University Durham pensata per la gestione di patologie intestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile. La nuova tecnologia sarà presentata alla Digestive Disease Week (21-23 maggio 2021).

«In genere, i gastroenterologi devono fare affidamento sulle informazioni auto-riferite dai pazienti per riuscire a individuare la causa dei loro problemi di salute gastrointestinale, che possono essere imprecise. La tecnologia Smart Toilet ci consentirà di raccogliere le informazioni a lungo termine necessarie per rendere più accurata e tempestiva la diagnosi di problemi gastrointestinali cronici», ha dichiarato Deborah Fisher, tra gli autori principali dello studio.

Lo strumento può essere inserito all’interno di qualunque sanitario. Gli escrementi vengono fotografati quando passano all’interno del tubo di scarico e così viene catturata l’eventuale presenza di sangue al loro interno.

L’analisi viene effettuata grazie a un sistema di intelligenza artificiale che si è esercitato a riconoscere le eventuali anomalie su più di 3mila campioni di feci. L’accuratezza della diagnosi è garantita da un tipo di algoritmo di apprendimento profondo in grado di analizzare le immagini nei minimi dettagli che si è rivelato capace di classificare in maniera precisa la forma delle feci nell’85,1 per cento delle volte e di rilevare il sangue occulto nel 76,3 percento dei casi.

Convincere i pazienti a raccogliere le feci per analisi periodiche non è semplice, alla fine molti rinunciano ai controlli rischiando di peggiorare le loro condizioni di salute. La nuova tecnologia invece esegue l’esame senza che il paziente se ne accorga.

«Siamo ottimisti circa la disponibilità dei pazienti a utilizzare questa tecnologia perché è qualcosa che può essere installato nelle tubature del loro gabinetto e non richiede al paziente di fare nient'altro che tirare lo sciacquone. Una riacutizzazione della sindrome dell’intestino irritabile potrebbe essere diagnosticata utilizzando la Smart Toilet e la risposta del paziente al successivo trattamento potrebbe essere monitorata con la nuova tecnologia. Il che potrebbe rivelarsi particolarmente utile per i pazienti che vivono in strutture di assistenza a lungo termine che potrebbero non essere in grado di segnalare le loro condizioni ma potrebbe anche migliorare la diagnosi iniziale di condizioni acute», ha detto Sonia Grego, a capo dello studio che ha fondato il Duke Smart Toilet Lab.

Per ora esiste solo un prototipo della Smart Toilet. I ricercatori stanno perfezionando la tecnologia per ottenere anche l'analisi dei marcatori biochimici che forniscono dati specifici sulla malattia particolarmente utili per la scelta del trattamento.

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