Uno degli elementi meno considerati da chi si avvicina al mondo AV è proprio la stanza nella quale l’installazione avrà luogo. Spesso avviene perché la stanza… quella è e quella resta! Visto che spesso non si ha scelta in questo senso, pare poco sensato perdere tempo nel valutare e riconsiderare la stanza come un elemento chiave o “mutabile”. E qui sta il facile errore. Se da un lato quanto detto è corretto, la stanza è “quella”, dall’altro non lo è. La stanza può in effetti essere cambiata, nel senso che può essere trattata acusticamente, può essere dotata di trappole per i bassi, di pannelli smorzanti o fonoassorbenti… In alternativa i più moderni amplificatori integrati o processori audio sono dotati di avanzatissime funzionalità di auto calibrazione e di algoritmi di correzione ambientale. Significa che anche senza cambiare fisicamente la stanza possiamo fare si che l’elettronica e tenga conto di tutti i parametri della installazione: misure, dettagli, posizione dei diffusori, riverberi, riflessioni, ritardi, ostacoli… In qualche modo la logica che gira in questi processori fa dei veri miracoli e regala un suono perfetto. Che, si badi bene, non è destinato a puristi, anzi. E’ apprezzabile subito da tutti. Insomma, se la stanza è quella, e non si cambia, il risultato finale può invece essere pesantemente influenzato dalle piccole modifiche che possiamo fare nell’ambiente – siano esse un piccolo trattamento acustico oppure la scelta di una elettronica dotata di correzione della stanza. Non parliamo di stravolgimenti, ma di accortezze.

Se vogliamo, l’adattamento della stanza può essere il primo o l’ultimo anello della catena. Possiamo agire a monte scegliendo elettroniche adatte o installando dei diffrattori ma possiamo naturalmente anche tornarci valle (sopratutto se non abbiamo processori con la gestione della correzione digitale) per affinare qua e là il risultato. Preme sottolineare che la stanza può anche essere lasciata così com’è, trattarla non è necessario come acquistare altoparlanti o TV. Se stiamo pensando ad un “semplice” sistema audio 5.1, va già bene così. Correggere la stanza è però un fattore che influenza il risultato, a parità di componenti. Ricordiamolo. Almeno “sapevamolo”, come si dice.

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