Come scegliere la lavastoviglie

La lavastoviglie è entrata da anni nelle nostre cucine e per molti di noi è ormai un elettrodomestico assolutamente irrinunciabile, soprattutto se cuciniamo per diverse persone, più volte al giorno. La lavastoviglie, infatti, velocizza moltissimo le operazioni di pulizia e riordino della cucina, facendoci risparmiare tanta fatica e regalandoci tempo in più per dedicarci ad altre cose. Vale quindi senz’altro la pena di capire come scegliere una lavastoviglie perfettamente rispondente ai nostri bisogni, in base soprattutto alla composizione del nostro nucleo famigliare, alla quantità di stoviglie che usiamo e al tipo di sporco che produciamo. Questo è particolarmente importante se pensiamo alla grande variabilità del prezzo di una lavastoviglie: dalle poche centinaia di euro ad oltre 1.000, vale la pena capire da cosa dipenda un divario così grande e se sia per ciascuno di noi opportuno spendere di più o di meno.

Lavastoviglie: come funziona

Il funzionamento della lavastoviglie non è complicato. La macchina preleva acqua dall’impianto idrico e la riscalda alla temperatura richiesta dal programma in uso. Attraverso i due bracci diffusori ed eventuali altri ugelli laterali, l’acqua pressurizzata va a colpire le stoviglie. Al momento opportuno (dopo il prelavaggio o immediatamente, a seconda del programma) lo sportello del detergente si apre e riversa nella macchina il suo contenuto. Il lavorio dei diffusori continua, cospargendo le stoviglie di sapone e poi risciacquandole.

A seconda del programma può essere prevista anche una fase di asciugatura delle stoviglie, che può avvenire sfruttando diversi principi fisici e tecnici, come vedremo meglio più avanti.

Chi ha inventato la lavastoviglie?

I primi tentativi di automatizzare il lavaggio dei piatti risalgono alla metà dell’800, quando le prime macchine lavastoviglie fecero la loro comparsa. Le prime lavastoviglie a riscuotere successo commerciale, però, furono quelle inventate da Josephine Cochrane, brevettate alla fine del 1886. Cochrane faceva parte della società “bene” di Chicago ed ebbe l’idea di realizzare una macchina automatica per il lavaggio dei piatti quando si rese conto che le sue domestiche stentavano a stare dietro al volume di stoviglie utilizzate durante i frequenti ricevimenti.

Lavastoviglie vs. lavaggio a mano

Si sente spesso ripetere che il lavaggio in lavastoviglie sia più economico e più ecologico rispetto al lavaggio a mano. In linea di principio questo è vero: per lavare a mano le stoviglie utilizzate nella produzione e consumo di un pasto per una famiglia di quattro persone vengono utilizzati in media tra i 20 e i 60 l di acqua calda, mentre un lavaggio standard di una lavatrice a pieno carico (che in media carica anche più stoviglie) può consumare anche solo 7 l di acqua. L’uso della lavastoviglie è dunque senz’altro vantaggioso per le famiglie e per gli appartamenti condivisi, ma il discorso può cambiare per le coppie conviventi e soprattutto per i single: queste categorie di persone, soprattutto se, come spesso accade, prendono l’abitudine di cucinare poco e mangiare spesso fuori casa, non traggono un beneficio significativo dall’uso della lavastoviglie.

Lavastoviglie pro e contro

Già da questa piccola premessa dovrebbero emergere quali siano i principali vantaggi e svantaggi legati all’uso di una lavastoviglie. Nel prosieguo della trattazione questi diverranno ancora più chiari, ma offriamo qui un breve riassunto dei pro e contro per aiutarvi a decidere se sia per voi opportuno acquistare questa macchina.

VANTAGGI SVANTAGGI Risparmio tempo e fatica Poco indicata per single e coppie Risparmio acqua Richiede spazio in cucina Risparmio energia elettrica Costo iniziale Minore inquinamento da fosfati Non può lavare tutti i tipi di stoviglie Lava più stoviglie ad ogni lavaggio

1. Capacità

Quando si sceglie una nuova lavastoviglie il primo fattore da verificare è la sua capacità, che deve essere commisurata al proprio fabbisogno o alla frequenza con cui si vorrà utilizzare questo elettrodomestico. Potete determinare facilmente il vostro fabbisogno quotidiano (o settimanale!) semplicemente calcolando quanti coperti avrete necessità di lavare ogni giorno oppure ogni settimana: una lavastoviglie da 12 coperti, ad esempio, può essere adeguata ad un uso quotidiano da parte di un nucleo di quattro persone che facciano tre pasti in casa (colazione, pranzo e cena), ma può essere adatta anche ad una coppia che mangi a casa soltanto a cena e voglia usare la lavastoviglie solo una volta ogni 2-3 giorni.

Tenendo presente quanto abbiamo appena detto, indicativamente la capacità commisurata al numero di persone è come segue:

Lavastoviglie per single : slim, 9-10 coperti

: slim, 9-10 coperti Lavastoviglie per 2 persone : slim, 9-10 coperti

: slim, 9-10 coperti Lavastoviglie per 4 persone : larghezza standard, 12-14 coperti

: larghezza standard, 12-14 coperti Lavastoviglie per 6 persone: larghezza standard, 15-16 coperti

Lavastoviglie standard, slim e compatte

Indicativamente, una lavastoviglie di dimensioni standard può avere una capacità che va da un minimo di 12 a un massimo di 16 coperti: si tratta di una variabilità significativa se consideriamo che le dimensioni esterne della macchina sono sostanzialmente sempre le stesse, con una larghezza di 60 cm, un’altezza di 85 cm e una profondità di 60 cm.

Le lavastoviglie cosiddette slim, cioè “magre”, differiscono da quelle standard per la larghezza di soli 45 cm. La capacità di carico, come già visto, è di conseguenza inferiore e può andare dai 9 ai 10 coperti. Tanto nel caso delle lavastoviglie slim quanto di quelle standard, a decretare la maggiore o minore capacità di carico è il numero e tipo di cestelli presenti all’interno.

Negli ultimi anni ha poi cominciato a diffondersi una ulteriore tipologia di lavastoviglie compatta: a cestello singolo, larga 60 o 45 cm, ma alta solamente 60, può caricare tra i 6 e i massimo 8 coperti. Si tratta, com’è evidente, di macchine destinate ad un uso davvero occasionale, senza pretesa di soddisfare le esigenze di più di un utente singolo.

Lavastoviglie a due cestelli

Nelle lavastoviglie slim o standard a due cestelli, che appartengono a una generazione precedente ma che sono ancora oggi molto diffuse, i cestelli a disposizione per il carico sono per l’appunto due, e solitamente in quello inferiore è collocato un cestino estraibile destinato ad accogliere le posate. La capacità di carico di questo tipo di lavastoviglie è di solito un po’ ridotta e si aggira intorno ai 12 o 13 coperti nelle macchine standard e si ferma a 9 per le slim, proprio perché la presenza del cestino per le posate occupa dello spazio nel cestello inferiore che quindi non è disponibile per caricare piatti o pentole.

Lavastoviglie a tre cestelli

Molti dei modelli più recenti o di fascia medio-alta sono invece dotati di tre cestelli: in aggiunta ai classici due per il carico di pentole e piatti, il terzo cestello è situato nella parte alta della lavastoviglie ed è destinato ad accogliere posate e utensili da cucina. Nel cestello inferiore non si troverà quindi il cestino per le posate, con la conseguenza che lo spazio così “guadagnato” permette un aumento della capacità di carico. Le lavastoviglie standard con tre cestelli hanno infatti una capacità di 14 coperti o più, mentre quelle slim caricano fino a 10 coperti.

2. Consumi

Un secondo fattore molto importante da valutare è quello concernente i consumi della lavastoviglie. La normativa europea vigente rende molto facile al consumatore farsi un’idea di quali siano i consumi effettivi di una lavastoviglie, dato che per questo elettrodomestico vige l’obbligo di etichettatura energetica. L’etichetta energetica offre quindi in un sol colpo d’occhio una serie di informazioni riguardanti i consumi energetici e idrici della macchina, oltre ad altre informazioni sulle prestazioni che vedremo più avanti.

Consumi elettrici

Il consumo energetico di una lavastoviglie è un tema caro a molti, poiché consumi più contenuti consentono un risparmio economico in bolletta e permettono di ridurre il proprio impatto ambientale. A partire dall’1 marzo 2021 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica per le lavastoviglie (e per altri elettrodomestici, come la lavatrice o il frigorifero). Vengono meno le classi di efficienza energetica superiori alla A (A+, A++ e A+++) e viene introdotta una scala di più facile lettura che va da G ad A.

Anche il consumo medio non viene più riferito ad un ipotetico uso di 280 lavaggi “standard” nell’arco di un anno utilizzando il programma completo a 70 °C, bensì alla media dei consumi ogni 100 lavaggi “Eco”. Se volete farvi un’idea dei costi effettivi connessi ai consumi energetici, potete fare un semplice calcolo: individuate sulla vostra bolletta della luce il costo del kWh applicato dal vostro fornitore (fate attenzione anche al riferimento per fasce orarie e scegliete quella che utilizzate più spesso) e moltiplicatelo poi per i kWh ogni 100 lavaggi indicati in etichetta energetica. Se ad esempio un kWh vi costasse 0,18 € e la vostra lavastoviglie consumasse mediamente 95 kWh ogni 100 lavaggi, calcolerete: 0,18 x 95 = 17,10 €. Se voleste dettagliare ulteriormente il costo, potreste dividere per cento e ricavare il costo medio del singolo lavaggio (“Eco”, lo ricordiamo): 17,10 : 100 = 0,17 €.

Consumi idrici

L’acqua consumata dall’uso della lavastoviglie è tanto importante quanto la classe di efficienza energetica, per gli stessi motivi di risparmio sui costi dell’acqua e di utilizzo oculato delle risorse naturali. Anche in questo campo le innovazioni tecnologiche sono andate sempre più nella direzione del minore utilizzo di risorse possibile, e i consumi di acqua per singolo lavaggio si sono praticamente dimezzati negli ultimi anni. Vi basti pensare che le lavastoviglie di pochi anni orsono utilizzano in media 15 l d’acqua per un lavaggio completo, mentre le macchine più recenti riescono ad utilizzarne addirittura meno di 8. Sulla nuova etichetta energetica non troverete più il consumo idrico annuale, calcolato sempre su 280 cicli di lavaggio “standard”, bensì appunto il consumo idrico per lavaggio (il programma di riferimento è sempre quello “Eco”). Le lavastoviglie a minor consumo idrico scendono al di sotto degli 8 litri per lavaggio, mentre quelle ad oggi più dispendiose dal punto di vista idrico consumano circa 12 litri per ciclo.

3. Prestazioni

Volendo comprare una lavastoviglie, una ovvia preoccupazione è quella di acquistare una macchina che lavi bene i piatti: su questo punto possiamo rassicurarvi senza riserve. Le lavastoviglie attuali, complice anche una normativa europea che ha stabilito elevati standard di qualità per questo tipo di elettrodomestico, sono tutte perfettamente efficienti dal punto di vista della pulizia. È per questo che in etichetta energetica non troverete indicata una fascia di efficienza di lavaggio, ma altri parametri apparentemente “secondari” legati alle prestazioni del prodotto. L’uso della lavastoviglie deve essere chiaramente mirato per ottenere sempre buoni risultati: se da una parte non è necessario utilizzare un ciclo di lavaggio completo per i piatti poco sporchi, per le stoviglie molto incrostate la scelta deve ricadere sui cicli di lavaggio più intensi. Le informazioni fornite dalla nuova etichetta energica circa le prestazioni riguardano dunque la durata del ciclo di lavaggio “Eco” e la rumorosità della macchina. Scompare invece il dato sull’efficienza di asciugatura, per lo stesso motivo per cui non è prevista una scala di efficienza di lavaggio: tutte le lavatrici oggi in commercio restituiscono piatti completamente asciutti (nei programmi ove la fase di asciugatura sia presente).

Durata del ciclo “Eco”

Conoscere la durata del ciclo di lavaggio a risparmio energetico può essere utile per diversi motivi. Ad esempio, se si vuole azionare la lavastoviglie solo durante le fasce orarie a tariffa ridotta, normalmente quelle serali e notturne, sapere quanto dura il lavaggio vi darà un’idea dell’ora a cui la lavastoviglie smetterà di rumoreggiare. Questo può essere rilevante per chi ha il sonno leggero o vuole ridurre al minimo il disturbo per i propri vicini. Va detto che le lavastoviglie attuali non presentano una grande variabilità in termini di durata del ciclo ecologico, con tempistiche che vanno mediamente dai 165 ai 250 minuti. Naturalmente, come avremo modo di vedere tra poco, sono disponibili programmi più brevi, più intensi e più dispendiosi.

Rumorosità

Nell’etichetta energetica troverete specificato anche il livello di rumorosità rilevato durante l’esecuzione di un ciclo di lavaggio “Eco”. Bisogna premettere che i test vengono effettuati in un ambiente “di laboratorio”, in cui il riverbero e la fonoassorbenza sono molto diversi da un ambiente domestico. Per questo, ai fini di contenere i rumori, è più importante considerare l’ambiente in cui installerete la lavastoviglie: le sue dimensioni, il tipo di pavimento o di tappeto presente, l’arredo ecc.

In generale le lavastoviglie attuali sono piuttosto silenziose, e indicativamente i valori che troverete sulle etichette energetiche andranno dai 40 ai 55 dB di emissioni sonore. Alcuni modelli di fascia medio-alta, poi, offrono un programma “silenzioso” o “notturno” a ridotte emissioni sonore, così da non disturbare neanche nelle ore di riposo.

Per aiutarvi a capire se la vostra lavastoviglie sia più o meno silenziosa, la nuova etichetta energetica introduce anche la fascia di efficienza acustica: su una scala che va da A a D potrete capire se i dB indicati siano da considerarsi tanti o pochi.

A proposito di asciugatura

Anche se in etichetta energetica non viene più indicata la classe di asciugatura, vale la pena di ricordare che vi sono sistemi di asciugatura diversi, tutti con i loro pro e contro dal punto di vista della durata dei programmi e del consumo energetico.

Nelle lavastoviglie della precedente generazione la serpentina sul fondo della macchina, oltre ad essere responsabile del riscaldamento dell’acqua, veniva riscaldata anche durante l’asciugatura per accelerare l’evaporazione dell’acqua residua dai piatti. Questo metodo è chiaramente molto dispendioso dal punto di vista energetico e nelle nuove lavastoviglie non viene pressoché più utilizzato. Invece i moderni metodi di asciugatura si basano perlopiù sull’evaporazione naturale: l’ultimo risciacquo viene infatti effettuato con acqua ad alta temperatura, in modo da scaldare bene le stoviglie, così che il calore da queste trattenuto faccia evaporare il velo d’acqua residua al termine del risciacquo. Quello che può cambiare da modello a modello è il modo in cui il vapore così generato viene raccolto o smaltito: vediamo i metodi più comuni.

Condensazione naturale : agendo secondo semplici principi fisici, il vapore caldo si deposita sulle pareti d’acciaio freddo della lavastoviglie, senza ricadere sui piatti ormai asciutti;

: agendo secondo semplici principi fisici, il vapore caldo si deposita sulle pareti d’acciaio freddo della lavastoviglie, senza ricadere sui piatti ormai asciutti; Ventilazione : in alcune lavastoviglie l’evaporazione naturale è accelerata dall’attivazione di una ventola;

: in alcune lavastoviglie l’evaporazione naturale è accelerata dall’attivazione di una ventola; Scambiatore di calore o condensatore : questi favoriscono il depositarsi del vapore sulle pareti o in una tanica di raccolta (e a volte l’acqua della condensa viene poi riutilizzata);

: questi favoriscono il depositarsi del vapore sulle pareti o in una tanica di raccolta (e a volte l’acqua della condensa viene poi riutilizzata); Scarico esterno: alcuni modelli prevedono infine l’apertura automatica della porta per scaricare all’esterno tutto il vapore generato dalla fase di asciugatura. Le lavastoviglie più sofisticate sono dotate di una ventola ausiliaria che direziona l’uscita del vapore in modo da non rovinare i mobili adiacenti.

In generale i metodi di asciugatura che non prevedono l’attivazione di parti elettriche, come ventole o condensatori, permettono un maggiore risparmio energetico, e le macchine dotate di questi tipi di sistemi asciuganti si trovano di solito in fasce di efficienza energetica molto alte. Al contrario, l’uso di ventole o condensatori accelera la fase di asciugatura, ma comporta di solito un maggiore dispendio energetico.

4. Programmi e funzioni

Naturalmente non bisogna trascurare quali possibilità di lavaggio una lavastoviglie offra, ovvero di quali e quanti diversi programmi e funzioni disponga. Normalmente una lavastoviglie non ha più di 8-9 programmi, e i modelli un po’ più semplici si fermano addirittura a soli 5 diversi cicli di lavaggio.

Lavastoviglie: quale programma usare?

I programmi che più comunemente si trovano su una lavastoviglie sono:

Programma completo : il programma “standard” ad alta temperatura, comprensivo di prelavaggio e asciugatura, adatto a lavare a fondo anche le stoviglie dallo sporco più incrostato;

: il programma “standard” ad alta temperatura, comprensivo di prelavaggio e asciugatura, adatto a lavare a fondo anche le stoviglie dallo sporco più incrostato; Programma quotidiano : un ciclo di lavaggio per piatti mediamente sporchi, di solito senza prelavaggio e decisamente più breve del ciclo completo;

: un ciclo di lavaggio per piatti mediamente sporchi, di solito senza prelavaggio e decisamente più breve del ciclo completo; Programma cristalli : un ciclo di lavaggio ideato per lavare ed asciugare senza aloni i bicchieri e altre stoviglie in vetro o cristallo;

: un ciclo di lavaggio ideato per lavare ed asciugare senza aloni i bicchieri e altre stoviglie in vetro o cristallo; Programma breve : adatto a stoviglie poco sporche, dura meno di un’ora e spesso non include l’asciugatura;

: adatto a stoviglie poco sporche, dura meno di un’ora e spesso non include l’asciugatura; Programma “Eco” : un ciclo di lavaggio per stoviglie mediamente sporche, effettuato a temperature più blande e con minor dispendio di acqua;

: un ciclo di lavaggio per stoviglie mediamente sporche, effettuato a temperature più blande e con minor dispendio di acqua; Programma silenzioso : questo lavaggio idoneo a piatti mediamente sporchi si serve di un getto d’acqua meno potente per ridurre al minimo il rumore;

: questo lavaggio idoneo a piatti mediamente sporchi si serve di un getto d’acqua meno potente per ridurre al minimo il rumore; Programma prelavaggio: praticamente tutte le lavastoviglie permettono di effettuare anche il solo prelavaggio, qualora si vogliano aggiungere stoviglie in seguito per poi fare un ciclo completo.

Vi sono poi altri programmi meno comuni, quali il ciclo delicato per dare una veloce pulita alle stoviglie rimaste a lungo inutilizzate, oppure programmi speciali a vapore particolarmente efficaci per il trattamento delle incrostazioni, oppure ancora vi sono lavastoviglie dotate di sensori del carico e dello sporco capaci di impostare da sole il ciclo di lavaggio ideale per le condizioni rilevate. L’elenco potrebbe proseguire ancora: ogni marchio offre le proprie varianti sui programmi e vale la pena riflettere sulle proprie necessità per scegliere una macchina dotata di tutti i programmi che possano effettivamente servire.

Opzioni di lavaggio

Lo stesso discorso vale per le ulteriori funzioni e opzioni di lavaggio. Il ventaglio di modifiche che è possibile attivare per ogni lavaggio è variabile, e molto in generale si può affermare che è tanto più ampio quanto più sofisticata (e quindi costosa) è la lavastoviglie. Bisogna comunque precisare che gli ultimi sviluppi nell’automazione stanno portando a una progressiva semplificazione dell’uso della lavastoviglie: i sensori cui accennavamo poco fa permettono alla macchina di regolarsi da sola, con un intervento ridotto dell’utilizzatore.

Queste sono alcune delle funzioni che più facilmente troverete su una lavastoviglie moderna:

Mezzo carico : questa opzione regola durata e consumo idrico, riducendoli quando il carico è solo parziale;

: questa opzione regola durata e consumo idrico, riducendoli quando il carico è solo parziale; Risparmio tempo : accorcia i tempi di un programma senza penalizzarne i risultati;

: accorcia i tempi di un programma senza penalizzarne i risultati; Funzione igienizzante : aggiunge una lunga fase ad alte temperature, è ideale per igienizzare a fondo (ad esempio i biberon);

: aggiunge una lunga fase ad alte temperature, è ideale per igienizzare a fondo (ad esempio i biberon); Risparmio energetico : ottimizza il consumo elettrico e idrico del ciclo di lavaggio, ma comporta un allungamento dei tempi;

: ottimizza il consumo elettrico e idrico del ciclo di lavaggio, ma comporta un allungamento dei tempi; Doppia zona : permette di gestire diversamente i cestelli, ad esempio intensificando il lavaggio su quello più carico di stoviglie particolarmente sporche;

: permette di gestire diversamente i cestelli, ad esempio intensificando il lavaggio su quello più carico di stoviglie particolarmente sporche; Asciugatura brillante : include nel lavaggio un ciclo di asciugatura “lucidante”;

: include nel lavaggio un ciclo di asciugatura “lucidante”; Avvio ritardato : questa utile funzione permette di programmare l’avvio del ciclo di lavaggio all’orario desiderato;

: questa utile funzione permette di programmare l’avvio del ciclo di lavaggio all’orario desiderato; Indicatore progresso : visualizza sul display lo stato d’avanzamento del programma in corso;

: visualizza sul display lo stato d’avanzamento del programma in corso; Fine programma : segnala sul display la fine del programma, solitamente è accompagnato da un segnale acustico;

: segnala sul display la fine del programma, solitamente è accompagnato da un segnale acustico; Cancellazione/reset: permette di cancellare o reimpostare un programma di lavaggio, anche a ciclo già avviato.

Anche in questo caso i diversi produttori offrono varie altre funzioni. In alcuni casi, i modelli più avanzati integrano anche tecnologie wireless che permettono di controllare, monitorare ed effettuare la diagnostica della lavastoviglie tramite il proprio smartphone, anche quando si è fuori casa.

5. Sicurezza e manutenzione

Infine, non dimenticate di valutare di quali meccanismi di sicurezza la lavastoviglie sia dotata, soprattutto se ci sono bambini in casa o se i pavimenti sono delicati. Difficilmente troverete una lavastoviglie che non abbia un sistema di blocco del tastierino che previene l’avvio accidentale della macchina, tuttavia è opportuno verificare che questa funzione sia presente consultando il libretto d’istruzioni prima dell’acquisto. Inoltre, se avete pavimenti delicati che potrebbero rovinarsi in caso di perdite d’acqua, assicuratevi che la macchina sia dotata di sistemi antitrabocco. Questi sistemi sono atti proprio a prevenire il verificarsi di questi imprevisti, anche in caso di guasto, bloccando l’afflusso d’acqua alla macchina.

Invece, per quanto riguarda le operazioni di manutenzione ordinaria della lavastoviglie, sarete chiamati a fare periodicamente una pulizia accurata dei filtri, cosa che in alcuni casi vi verrà segnalata da una spia sul display. Tenete presente che stanno cominciando a comparire modelli con filtri autopulenti, che vi potranno sollevare da questa incombenza.

Lavastoviglie: come pulire il filtro

Consigliamo di controllare lo stato del filtro indicativamente una volta al mese. Per farlo, a macchina spenta, è necessario rimuovere completamente il cestello inferiore e sfilare il filtro stesso, svitandolo ove il modello di lavastoviglie lo preveda. Possiamo sciacquarlo abbondantemente sotto acqua corrente per rimuovere il grosso dei detriti, procedendo poi a spazzolarlo delicatamente con uno spazzolino da denti. Qualora lo sporco sia particolarmente incrostato o vi siano formazioni calcaree, possiamo immergere il filtro per una ventina di minuti in una soluzione di acqua e aceto in parti uguali.

Sale e brillantante

Quello che invece non potrete esimervi dal fare sarà mantenere la vostra lavastoviglie rifornita di sale e di brillantante. Il sale (preferibilmente apposito e quindi privo di impurità) è necessario alla rigenerazione delle resine della lavastoviglie dopo ogni lavaggio: dimenticarsi di aggiungerlo può ridurre l’efficacia pulente della macchina e accorciarne il ciclo di vita. Il brillantante, contrariamente a quanto si può pensare, non è un additivo “lucidante” superfluo: la sua funzione è anzi quella di facilitare e velocizzare l’asciugatura. Questo additivo viene infatti miscelato all’acqua solo durante l’ultimo risciacquo e introduce dei tensioattivi che facilitano l’evaporazione. Per un perfetto funzionamento della macchina sono quindi necessari sia sale sia brillantante.

Fate attenzione anche all’eventuale estensione di garanzia offerta al momento dell’acquisto: tutte le lavastoviglie devono infatti essere garantite per un minimo di due anni, ma i maggiori produttori offrono in molti casi un’estensione gratuita fino a cinque anni sulla macchina, oppure una garanzia decennale sul motore.

Altri fattori da tenere in mente per la scelta della lavastoviglie

I materiali sono importanti?

I materiali costruttivi delle lavastoviglie sono piuttosto standardizzati, e non troverete quindi grandi differenze dall’uno all’altro modello o marchio. Le pareti interne saranno sempre in acciaio inossidabile, i cestelli in altro metallo rivestito da una guaina in materiale plastico, o in plastica rigida, nel caso dei cestelli portaposate. I bracci diffusori ed eventuali altri inserti mobili interni sono solitamente realizzati in plastica. La vasca della lavastoviglie è realizzata in acciaio nei modelli di più alta gamma, mentre in tutti gli altri si è affermato l’uso del cosiddetto “polinox“, un materiale sintetico che simula le proprietà dell’acciaio, rispetto al quale è però meno duraturo.

Vi capiterà poi di trovare alcuni modelli “con zeolite”: in questi casi la macchina si serve di un minerale (la zeolite, appunto) per velocizzare l’asciugatura e risparmiare energia. Durante il ciclo di lavaggio la zeolite accumula infatti calore, che viene poi rilasciato e soffiato nella macchina durante l’asciugatura, che risulta così molto veloce e a basso consumo energetico.

La marca è importante?

Alla luce di tutto quanto finora esposto, possiamo affermare che la marca di una lavastoviglie sia un fattore che merita considerazione, in particolare se avete bisogni piuttosto sofisticati o volete avere una macchina garantita più di due anni. Le migliori marche di lavastoviglie, quali Bosch, Whirlpool e Miele, sono quelle che più si impegnano nella ricerca e nel continuo raffinamento dei loro prodotti, e normalmente sono i primi ad offrire le lavastoviglie dai minori consumi e dotate delle tecnologie più avanzate, come i sensori di carico e di sporco o l’integrazione con i dispositivi mobili. Il rovescio della medaglia, come è lecito aspettarsi, è che normalmente i prodotti di questi marchi sono più costosi rispetto alle macchine meno tecnologiche offerte dai brand minori, come Beko.

Il prezzo è importante?

Non vi sorprenderà a questo punto che il prezzo di una lavastoviglie salga di pari passo al suo livello di sofisticazione tecnologica. Il prezzo per una lavastoviglie dalle dimensioni standard può infatti andare da 350 € circa fino a più del doppio, oltre i 700 €: quello che cambia al salire del prezzo è la maggiore capacità di carico, il minore consumo energetico ed idrico, la presenza di funzioni sofisticate (quali sensori di carico e di sporco) e, in generale, un maggiore livello di automazione del funzionamento.

Indicativamente, sono queste le fasce di prezzo che potrete trovare sul mercato e le caratteristiche generiche che corrispondono a ognuna:

Fascia di prezzo bassa : <300 €, 12-13 coperti, classe energetica E-F, >12 l/lavaggio, 5-7 programmi, avvio ritardato;

: <300 €, 12-13 coperti, classe energetica E-F, >12 l/lavaggio, 5-7 programmi, avvio ritardato; Fascia di prezzo media : 350-500 €, 14 coperti, classe energetica D, 12-10 l/lavaggio, 8 programmi, sensori di sporco, regolazione automatica ciclo;

: 350-500 €, 14 coperti, classe energetica D, 12-10 l/lavaggio, 8 programmi, sensori di sporco, regolazione automatica ciclo; Fascia di prezzo alta: >500 €, 14-16 coperti, classe energetica B-C, >8 l/lavaggio, fino a 9 programmi, sensori di sporco, regolazione automatica consumi e ciclo, integrazione dispositivi mobili.

Le domande più frequenti sulla lavastoviglie

Dove comprare la lavastoviglie?

Quando dobbiamo comprare una nuova lavastoviglie abbiamo diverse possibilità a disposizione. Innanzitutto, se stiamo acquistando una nuova cucina, il mobiliere nostro fornitore ci suggerirà una selezione di elettrodomestici a corredo: questa opzione è molto comoda poiché riceveremo gli elettrodomestici insieme alla cucina e verranno installati congiuntamente al montaggio, ma di solito li pagheremo qualcosa in più rispetto alle altre possibilità.

In alternativa, possiamo andare in un negozio di elettrodomestici e scegliere autonomamente la lavastoviglie di nostra preferenza: potremo così scegliere un modello maggiormente rispondente alle nostre necessità oggettive, pagare un prezzo inferiore rispetto all’acquisto dal mobiliere e richiedere al negozio, se desideriamo, l’installazione a casa della macchina.

L’opzione più economica è però il più delle volte l’acquisto online: questo ci dà accesso ad una selezione molto maggiore di modelli e a prezzi quasi sempre inferiori a quelli dei negozi. Vero, dovremo provvedere da soli all’installazione e, in molti casi, anche a trasportare la macchina dal piano strada al nostro appartamento.

Dove e come installare la lavastoviglie?

La lavastoviglie va posizionata per forza di cose in prossimità di un rubinetto e di uno scarico dell’acqua, dunque nel locale cucina e non troppo distante da questi due elementi. Vediamo le possibilità e le eventuali controindicazioni:

Lavastoviglie vicino al lavello : è la collocazione ideale, quella in cui il collegamento al rubinetto e allo scarico sono più brevi;

: è la collocazione ideale, quella in cui il collegamento al rubinetto e allo scarico sono più brevi; Lavastoviglie vicino al forno : nessuna controindicazione legata al calore del forno, ma è bene considerare la praticità di questa soluzione;

: nessuna controindicazione legata al calore del forno, ma è bene considerare la praticità di questa soluzione; Lavastoviglie vicino al frigo : nessuna controindicazione;

: nessuna controindicazione; Lavastoviglie vicino al termosifone : nessuna controindicazione;

: nessuna controindicazione; Lavastoviglie vicino al muro: nessuna controindicazione, tenete però presente che potreste sporcare il muro caricando i piatti sporchi.

Chi installa la lavastoviglie?

I collegamenti di una lavastoviglie non sono particolarmente difficili da fare, anzi l’operazione è molto semplice soprattutto perché nelle moderne abitazioni troviamo già tutti gli attacchi predisposti, sia quelli per il carico sia quelli per lo scarico dell’acqua.

Se però preferiamo lasciare l’onere dell’installazione a mani esperte, possiamo rivolgerci al nostro idraulico di fiducia.

Come si carica la lavastoviglie?

Normalmente i libretti di istruzioni delle lavastoviglie illustrano come caricare i cestelli nel modo corretto, così da ottenere il migliore risultato di pulizia. Alcune indicazioni generali sono sempre valide: innanzitutto, le stoviglie cave (tazze, bicchieri, pentole, pirofile ecc.) vanno ovviamente tutte caricate con la concavità rivolta verso il basso, altrimenti si riempiranno d’acqua sporca. Non dovremo mai sovraccaricare i carrelli, impilando le stoviglie le une sulle altre: non verranno lavate bene, meglio lavare quelle in eccesso a mano o attendere di caricarle al prossimo lavaggio.

Per il resto, ecco come e dove caricare le stoviglie:

Piatti : i piatti vanno caricati in serie nella rastrelliera del carrello inferiore, con il fondo rivolto verso il centro della macchina;

: i piatti vanno caricati in serie nella rastrelliera del carrello inferiore, con il fondo rivolto verso il centro della macchina; Tazze, bicchieri e ciotole : vanno caricati nel carrello superiore, in particolare eventuali calici vanno appesi all’apposita rastrelliera laterale;

: vanno caricati nel carrello superiore, in particolare eventuali calici vanno appesi all’apposita rastrelliera laterale; Pentole e padelle : vanno caricate nel carrello inferiore, dove l’acqua più calda le sgrasserà meglio;

: vanno caricate nel carrello inferiore, dove l’acqua più calda le sgrasserà meglio; Taglieri e vassoi : vanno disposti per quanto possibile lungo il perimetro esterno del cestello inferiore, soprattutto se sono di grandi dimensioni;

: vanno disposti per quanto possibile lungo il perimetro esterno del cestello inferiore, soprattutto se sono di grandi dimensioni; Posate: se è presente un cestello, carichiamoci solo le posate più corte, con i manici rivolti verso il basso e le punte ben distanziate tra di loro. Gli utensili più lunghi vanno appoggiati sul carrello superiore. Se è presente il terzo carrello per le posate, disponiamole ordinatamente sulla rastrelliera.

Prima dell’avvio dobbiamo ovviamente sincerarci che entrambi i bracci diffusori siano liberi di girare e non vi sia nulla che li possa dunque bloccare. Dobbiamo però prestare attenzione a che cosa carichiamo nella lavastoviglie: vi sono utensili e stoviglie che è sempre meglio lavare a mano.

Cosa mettere nella lavastoviglie

Ecco quali sono le stoviglie che possiamo tranquillamente caricare in lavastoviglie, senza preoccuparci che rimangano danneggiate o che danneggino la macchina:

Piatti, tazze, pirofile di ceramica senza decorazioni ;

; Bicchieri di vetro ;

; Stoviglie in pyrex ;

; Pentole in acciaio o ghisa non antiaderenti;

non antiaderenti; Posate e utensili in acciaio ;

; Posate e utensili in silicone ;

; Contenitori in plastica riutilizzabili (tipo TupperWare );

); Taglieri e altri utensili in plastica.

Cosa non mettere nella lavastoviglie

Vi sono svariate stoviglie che è sempre meglio lavare a mano:

Bicchieri di cristallo : il lavaggio abituale in lavastoviglie può rigare queste stoviglie, anche quando si usi l’apposito programma cristalli;

: il lavaggio abituale in lavastoviglie può rigare queste stoviglie, anche quando si usi l’apposito programma cristalli; Piatti decorati : le decorazioni a mano o a stampa si rovinano con il lavaggio in lavastoviglie;

: le decorazioni a mano o a stampa si rovinano con il lavaggio in lavastoviglie; Utensili in legno : se lavati in lavastoviglie finiranno col marcire molto in fretta;

: se lavati in lavastoviglie finiranno col marcire molto in fretta; Contenitori in plastica monouso : quali vasetti di yogurt ecc. Non sono resistenti alle alte temperature e rischiano di sciogliersi, deformarsi o subire alterazioni alla struttura chimica anche pericolose per la salute;

: quali vasetti di yogurt ecc. Non sono resistenti alle alte temperature e rischiano di sciogliersi, deformarsi o subire alterazioni alla struttura chimica anche pericolose per la salute; Barattoli di latta : le etichette possono intasare il filtro e i barattoli vanno incontro ad arrugginimento;

: le etichette possono intasare il filtro e i barattoli vanno incontro ad arrugginimento; Strumenti molto affilati : in lavastoviglie perdono il filo, meglio lavarli a mano;

: in lavastoviglie perdono il filo, meglio lavarli a mano; Pentole e piastre in pietra ollare : sono molto porose, meglio pulirle con acqua e spazzola dura;

: sono molto porose, meglio pulirle con acqua e spazzola dura; Padelle antiaderenti (teflon): i rivestimenti antiaderenti si possono rovinare, meglio lavarli delicatamente a mano con una spugnetta non abrasiva.

Come usare correttamente pastiglie e detersivi per lavastoviglie?

Sull’uso dei detergenti e dei vari additivi c’è ancora una certa confusione: vediamo dove e come vadano inseriti sia i diversi tipi di detergente (pastiglie o gel), sia sale e brillantante.

Nella lavastoviglie dove mettere la pastiglia?

Il detersivo per lavastoviglie in pastiglie o caps si inserisce nel cassetto dosatore situato nella parete interna dello sportello. È molto raro che una pastiglia sia troppo grande per il cassetto, comunque in questi casi la si può anche appoggiare direttamente in vasca, a patto di non utilizzare un programma con prelavaggio.

Nella lavastoviglie dove mettere il detersivo liquido?

Il detersivo liquido va versato nello stesso cassetto dosatore, facendo attenzione alle tacche che si trovano nella vaschetta e che aiutano a dosare correttamente il gel in base al carico della macchina.

Nella lavastoviglie dove mettere il sale?

Il serbatoio del sale si trova sul fondo della lavastoviglie e per accedervi è necessario rimuovere completamente il cestello inferiore. Sul fondo della vasca si trova un vistoso tappo con una sorta di “S” disegnata sopra. Una volta svitato dobbiamo appoggiare sopra l’apertura l’imbuto di plastica che avremo senz’altro ricevuto in dotazione alla lavastoviglie, e cominciare a versare il sale.

Di solito il serbatoio del sale può contenere esattamente il contenuto di una confezione di sale per lavastoviglie (1 kg), ma conviene comunque fermarci di tanto in tanto per controllare che il sale non stia tracimando fuori dalla bocca del serbatoio. Una volta terminato il riempimento, togliamo l’imbuto, riavvitiamo bene il tappo e riposizioniamo il carrello inferiore.

Nella lavastoviglie dove mettere il brillantante?

Il serbatoio del brillantante è integrato al pannello dello sportello, e si trova adiacente al cassetto dosatore del detersivo. Per la ricarica dobbiamo semplicemente sollevare lo sportellino e versare brillantante fino al raggiungimento della tacca ben visibile indicante il massimo livello di riempimento.

Quando aprire la lavastoviglie?

A seconda del metodo di asciugatura impiegato dalla lavastoviglie e del programma selezionato potremmo non capire quando è possibile aprire la lavastoviglie.

La maggior parte delle macchine, va detto, sono dotate di un segnale acustico a fine ciclo o di un “conto alla rovescia” che ci aiuterà a capire se i piatti sono pronti. In generale possiamo dire che, se abbiamo selezionato un programma di lavaggio comprensivo di asciugatura, noteremo che la macchina potrebbe rimanere apparentemente inattiva per lungo tempo mentre all’interno si realizza la fase di asciugatura. Aprire la lavastoviglie mentre questa è ancora in corsa comporta ovviamente che troveremo le stoviglie ancora bagnate.

Come pulire la lavastoviglie?

Al di là della pulizia periodica del filtro che abbiamo già illustrato (al paragrafo “Sicurezza e manutenzione”), sono tre le cose fondamentali da fare per mantenere la lavastoviglie ben pulita:

Buttare tutti residui di cibo nella spazzatura prima di caricare la lavastoviglie: questo ovviamente aiuta a prevenire sia l’intasamento del filtro, sia l’accumulo di detriti organici maleodoranti nella vasca;

nella spazzatura prima di caricare la lavastoviglie: questo ovviamente aiuta a prevenire sia l’intasamento del filtro, sia l’accumulo di detriti organici maleodoranti nella vasca; Mantenere sempre la macchina rifornita di sale : il sale ha infatti anche una preziosa funzione anticalcare;

: il sale ha infatti anche una preziosa funzione anticalcare; Effettuare periodicamente un lavaggio a vuoto ad alta temperatura con un apposito detergente per la pulizia della lavastoviglie.

Come risolvere i più comuni problemi della lavastoviglie

Una lavastoviglie, come tutti i grandi elettrodomestici, può andare incontro col tempo a vari problemi: non tutti sono gravi, anzi spesso si possono risolvere con interventi fai-da-te semplicissimi. Vediamo quali sono i principali problemi che possono capitare.

Perché la lavastoviglie non parte?

Quando la lavastoviglie non parte le ragioni possono essere diverse. Vi sono alcune verifiche che potete provare a fare autonomamente: la prima e più banale è controllare la corretta chiusura dello sportello. Premetelo fino ad udire un “click” che segnalerà la chiusura ermetica del portello: se la chiusura non scatta, il blocco potrebbe essersi rotto e andrà sostituito.

Un’altra verifica più complessa, ma comunque fattibile anche da soli, è controllare che il tubo di scarico dell’acqua non sia ostruito. L’intasamento può accadere quando eventuali detriti riescono a superare il filtro e vanno ad accumularsi nel tubo, finendo con l’ostruirlo del tutto. Sarà sufficiente staccare, ispezionare ed eventualmente ripulire il tubo per ripristinare il corretto funzionamento della macchina. Diverse macchine sono dotate di un’apposita spia o di un codice di errore che segnala proprio l’occorrenza di questo problema.

Se nessuna di queste due verifiche risolve il problema, vi consigliamo di rivolgervi all’assistenza tecnica.

Perché la lavastoviglie non carica l’acqua?

Anche quando la lavastoviglie non carica l’acqua possiamo fare alcuni controlli di base per accertarci che la causa non sia qualcosa di banale. La corretta chiusura dello sportello rimane anche in questo caso il primo controllo da fare. Posto poi che il rubinetto di carico sia correttamente aperto, la seconda cosa da verificare è che il tubo di carico non sia strozzato o malamente ripiegato su se stesso: il suo tragitto deve essere il più lineare possibile.

Dopo l’innesto del tubo di carico si trova l’elettrovalvola, altro elemento che dobbiamo controllare: se è incrostata od ostruita dal calcare, dovremo liberarla. Se la nostra ispezione non ha dato i frutti desiderati, sarà opportuno rivolgersi ad un tecnico specializzato.

Perché la lavastoviglie non scioglie la pastiglia?

Se la pastiglia non si scioglie le motivazioni principali possono essere due: il meccanismo di apertura del cassetto dosatore è rotto, e quindi non si apre a tempo debito, oppure la lavastoviglie non scalda l’acqua, che dunque non riesce a sciogliere la pastiglia.

Entrambi i problemi possono essere risolti da un tecnico specializzato, soprattutto se il problema è il mancato riscaldamento dell’acqua.

Perché la lavastoviglie non lava bene?

Il più delle volte, quando la lavastoviglie non lava bene (e non si tratta di un problema solo occasionale), la causa è il cattivo drenaggio dell’acqua. Questo presumendo, naturalmente, che le stoviglie vengano caricate correttamente nei cestelli.

Se trascuriamo la manutenzione della macchina o se l’acqua dell’acquedotto è particolarmente dura, i tubi e gli ugelli di erogazione dell’acqua si possono intasare di calcare. Oltre al lavaggio meno che perfetto, un altro sintomo è la presenza di un ristagno di acqua nella vasca a fine lavaggio, che si verifica quando anche il filtro è incrostato.

Per risolvere il problema basta allora badare alla pulizia della macchina: disincrostare il filtro come illustrato più sopra, e usare i detergenti appositi per la pulizia a fondo della macchina.

Attenzione, però: se la lavastoviglie non lava affatto, il problema può essere molto più serio e in questo caso è necessario contattare l’assistenza tecnica.

Perché la lavastoviglie fa troppa schiuma?

Se al termine del lavaggio notiamo schiuma residua nella vasca o sulle stoviglie, le cause possono essere sostanzialmente due:

Abbiamo ammollato le stoviglie prima del lavaggio in acqua e detergente per piatti a mano: il detergente normale è molto schiumogeno e se non lo risciacquiamo bene dai piatti, finisce nella lavastoviglie, riempiendola di bollicine. Evitate l’ammollo con questi detergenti o, se ne avete bisogno, risciacquate le stoviglie con molta cura prima di caricarle; Il dosatore del brillantante è mal calibrato e rilascia troppo liquido nella vasca: in questo caso è necessario l’intervento di un tecnico che ricalibri l’erogazione.

Perché la lavastoviglie rovina i bicchieri?

I bicchieri lavati abitualmente in lavastoviglie tendono ad opacizzarsi con il tempo: questo magari non è un grande problema per i bicchieri di uso quotidiano, ma può senz’altro dare fastidio lavare il “servizio buono” e ritrovarselo meno che lucente. La principale causa dell’opacizzazione è il calcare che si deposita sulle stoviglie, in particolare durante l’asciugatura. Il problema si verifica in modo particolare se l’acqua è classificabile come “dura”: se ad esempio vi accorgete di una spessa patina biancastra e opaca sulle pentole dove fate bollire l’acqua per la pasta, è indice sicuro che l’acqua del vostro acquedotto contiene molti minerali, in particolare carbonato di calcio.

Come evitare questi depositi? Possiamo adottare alcuni accorgimenti:

Assicuriamoci che la lavastoviglie sia sempre rifornita di brillantante : questo tensioattivo aiuta a prevenire il deposito dell’acqua e dei minerali sulle stoviglie;

: questo tensioattivo aiuta a prevenire il deposito dell’acqua e dei minerali sulle stoviglie; Se quanto sopra non bastasse, possiamo optare per un detersivo che contenga anch’esso una parte di brillantante ;

che contenga anch’esso ; Utilizziamo programmi più brevi e a temperature inferiori , preferendo, se presente, il programma “cristalli” dedicato proprio ai bicchieri;

, preferendo, se presente, il programma “cristalli” dedicato proprio ai bicchieri; Usiamo di preferenza detersivi liquidi: questo previene la formazione a lungo andare di righe e graffi, ed anche i depositi occasionali di detergente in polvere non ben disciolto.

Ricordiamo che è sempre preferibile lavare a mano le stoviglie di cristallo e i bicchieri decorati.

Perché la lavastoviglie perde acqua?

Le cause di una perdita possono essere tantissime, alcune più serie, altre meno. Quando la lavastoviglie perde acqua le cause di più semplice risoluzione sono due:

Eccesso di detersivo: troppo detersivo forma schiuma nella lavastoviglie, che a sua volta può provocare una perdita d’acqua dallo sportello. Dosare meglio il detersivo ed evitare l’ammollo in detersivo a mano potrebbero risolvere il problema; La guarnizione dello sportello è rotta: ispezionatela con cura a sportello aperto ed eventualmente ordinate il pezzo di ricambio o fatela sostituire da un tecnico.

Tutte le altre possibili cause sono purtroppo più gravi e richiedono l’intervento di un esperto.

Perché la lavastoviglie non scarica l’acqua?

Può capitare di aprire la lavastoviglie e trovare acqua residua nella vasca: se abbiamo aperto la macchina durante la fase di asciugatura questo può essere del tutto normale, abbiamo semplicemente interrotto il programma prima che fosse finito. Lasciamo arrivare a termine i programmi e stiamo a vedere se troviamo ancora residui.

Quando la lavastoviglie non scarica l’acqua e non è “colpa nostra”, il problema può essere più o meno serio. La prima e più semplice cosa che possiamo verificare è che il tubo di scarico non sia piegato malamente su se stesso e non sia ostruito (dovremo smontarlo per ispezionarlo). Successivamente possiamo controllare la tubazione di scarico del lavandino e verificare che anch’essa sia libera da occlusioni. Se il problema non è un banale blocco, potrebbe trattarsi di un guasto della pompa di scarico o della scheda elettronica: sarà opportuno in questi casi consultare un tecnico.

Perché la lavastoviglie non asciuga?

Anche in questo caso vale la premessa che dobbiamo sempre lasciar concludere il programma di lavaggio, inclusivo della fase di asciugatura (dove prevista), prima di aprire la lavastoviglie. Se non lasciamo completare l’asciugatura è ovvio che troveremo le stoviglie ancora bagnate! Ricordiamo poi che tutte le stoviglie ed utensili in plastica o silicone non beneficiano dell’effetto del brillantante, quindi è del tutto normale che vi rimangano gocce d’acqua anche a fine asciugatura.

Quando la lavastoviglie non asciuga bene le cause, normalmente, non dipendono dalla macchina stessa, a meno che non abbiamo una lavastoviglie con asciugatura ventilata e dobbiamo allora verificare che la ventola funzioni correttamente.

Ecco alcune cose che possiamo fare per ottenere stoviglie ben asciutte:

Utilizzare programmi comprensivi di asciugatura : i programmi brevi, di solito, non prevedono questa fase. Possiamo provare ad usare un programma completo (più lungo) oppure possiamo aprire il portello immediatamente a fine programma, così da far uscire rapidamente tutto il vapore e facilitare l’asciugatura naturale delle stoviglie;

: i programmi brevi, di solito, non prevedono questa fase. Possiamo provare ad usare un programma completo (più lungo) oppure possiamo aprire il portello immediatamente a fine programma, così da far uscire rapidamente tutto il vapore e facilitare l’asciugatura naturale delle stoviglie; Tenere la macchina rifornita di brillantante : come detto più volte, questo prezioso additivo favorisce l’evaporazione dell’acqua dalle stoviglie, pertanto non deve mai mancare. Potete provare marche diverse fino a trovare quella che vi dà i risultati migliori;

: come detto più volte, questo prezioso additivo favorisce l’evaporazione dell’acqua dalle stoviglie, pertanto non deve mai mancare. Potete provare marche diverse fino a trovare quella che vi dà i risultati migliori; Non sovraccaricare la macchina: le stoviglie accatastate le une sulle altre non solo non vengono ben lavate, ma stentano anche ad asciugare. Non caricate mai i cestelli oltre la loro capacità massima ed otterrete risultati migliori.

Perché la lavastoviglie puzza?

I cattivi odori nella lavastoviglie hanno quasi esclusivamente origine organica, dipendono cioè dai residui di cibo che per forza di cose entrano nella nostra lavapiatti. Per questo è particolarmente importante aver cura della pulizia della macchina stessa, come illustrato al paragrafo “Sicurezza e manutenzione”. Ribadiamo le misure da adottare per prevenire, per quanto possibile, l’insorgere di cattivi odori:

Rimuovere i residui di cibo da piatti e pentole prima di caricarli: la lavastoviglie non può e non deve fare le veci della pattumiera!

da piatti e pentole prima di caricarli: la lavastoviglie non può e non deve fare le veci della pattumiera! Pulire il filtro una volta al mese;

una volta al mese; Non lasciare a lungo i piatti sporchi nella macchina ;

; Usare periodicamente detergenti specifici per la pulizia della lavastoviglie.

Possiamo intraprendere anche altre azioni, soprattutto se ci accorgessimo che le pareti o i cestelli della macchina siano coperti da una patina di sporco. Qualora non bastasse un ciclo di lavaggio con detergente apposito, armiamoci di una spugna morbida e di un detergente delicato e non schiumogeno e puliamo a mano le pareti e i cestelli.

Controlliamo anche le guarnizioni: qui è facile che si accumulino e marciscano residui organici, pertanto prendiamoci il tempo di esaminarle con cura e pulirle a fondo.

Chi aggiusta le lavastoviglie?

Qualora avessimo bisogno di chiamare un tecnico per la riparazione della lavastoviglie, abbiamo diverse possibilità. Innanzitutto, se la macchina ha meno di due anni è coperta da garanzia: la cosa migliore da fare è contattare il supporto clienti e farsi indicare un centro assistenza convenzionato che possa riparare la macchina senza spese. Possiamo accordare la preferenza a un tecnico ufficiale del produttore anche dopo i due anni d’età, naturalmente, chiedendo ovviamente un preventivo di spesa.

In alternativa, possiamo rivolgerci ad un tecnico riparatore di elettrodomestici: possiamo cercarlo sulle Pagine Gialle, ve ne sono diversi in tutte le città.

Dove buttare la lavastoviglie?

Lo smaltimento di una lavastoviglie ormai vecchia o irreparabile deve seguire un iter ben preciso, dato che questo tipo di grandi rifiuti possono essere molto inquinanti se abbandonati nell’ambiente, e non possono venire ritirati dai normali servizi di raccolta poiché questi non sono attrezzati per il trattamento di questo tipo di rifiuto.

I grandi elettrodomestici dismessi devono tassativamente venire conferiti presso un centro di raccolta apposito, le cosiddette “isole ecologiche”: queste sono ormai molto diffuse sul territorio italiano, si trovano infatti in tutte le città e i paesi, anche di dimensioni medio-piccole. Potete comodamente cercare online il centro di raccolta più vicino a voi consultando la pagina ufficiale dei Centri di Raccolta RAEE.

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