Come scegliere la smart TV

Da vari anni ormai le smart TV hanno fatto il loro ingresso sul mercato, portando sempre più utenti ad optare per un prodotto in grado di soddisfare esigenze di personalizzazione in continua crescita, senza la necessità di investire in accessori aggiuntivi e spesso costosi.

Le smart TV permettono infatti, grazie ad applicazioni preinstallate e spesso selezionabili direttamente dal telecomando, di godere sia dei servizi streaming più noti, come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Sky, NowTV e RaiPlay, sia di canali settoriali o regionali (dedicati per esempio allo sport oppure ai programmi per bambini). A differenza dei normali televisori, dunque, questi apparecchi non richiedono l’ulteriore acquisto di uno smart box per godere dei vari servizi online. Inoltre, l’avanzamento tecnologico fa sì che praticamente tutti i televisori attualmente in commercio siano delle smart TV, con applicazioni leggermente diverse tra modello e modello.

Vediamo allora qui di seguito quali sono gli aspetti più importanti da considerare prima dell’acquisto per assicurarsi una smart TV davvero rispondente ai propri desideri.

1. Funzioni

Come veri e propri computer, anche le smart TV funzionano grazie a un sistema operativo che ne permette la gestione. Oltre a determinarne le funzioni, questo è fondamentale anche per gli aggiornamenti che può offrire più o meno regolarmente, consentendo così di accedere a nuove funzioni o di continuare a godere della versione più recente delle applicazioni presenti. Spesso, a seconda del sistema operativo e anche in base al modello, le funzioni della smart TV possono essere differenti: ci riferiamo a opzioni aggiuntive di visione, setting di luminosità, di contrasto, effetti cinema particolari che sfruttano l’intelligenza artificiale, retroilluminazioni immersive dinamiche e così via. La fantasia dei produttori non si ferma facilmente e ogni nuovo catalogo vede delle innovazioni su questi fronti, spesso supportate da tecnologie emergenti che analizzano l’immagine all’istante e ne ottimizzano la resa finale a schermo. Non è possibile elencare questi fattori e non sono probabilmente determinanti per la scelta del vostro schermo, ma sappiate che i modelli più accessoriati offrono anche questo tipo di ottimizzazioni e vale la pena di leggere tra le specifiche dei modelli. Attualmente esistono diversi sistemi operativi, molti dei quali sono legati alle aziende produttrici.

Android TV

Il sistema che ormai moltissimi consumatori conoscono bene grazie a smartphone e tablet si dimostra una validissima opzione anche per gestire la propria smart TV. Grazie all’accesso al Play Store permette di scaricare non solo applicazioni, ma anche film. L’interfaccia non è particolarmente intuitiva, ma è possibile scaricare molte app utili, che siano videogiochi o lettori di formati video, usare i comandi vocali dell’assistente Google e connettere il vostro smartphone Android in chromecast. Questo sistema operativo viene sfruttato da grandi marchi come Philips, Sony e Sharp.

My Home Screen 4

Eredità del precedente FirefoxOS, sempre sviluppato insieme al team di Mozilla, questo sistema operativo è tra i più semplici da personalizzare. Garantisce anche una grande facilità di utilizzo, adottando un’interfaccia adatta a ogni tipo di utente, anche se a livello di contenuti non può offrire la stessa varietà di Android. Ha molte funzioni aggiuntive, ad esempio l’ottimizzazione delle immagini su Netflix. È il sistema preinstallato sui prodotti Panasonic.

Tizen

È il sistema operativo proprietario della Samsung, che ha sostituito ormai da tempo il vecchio Smart Hub. L’interfaccia rinnovata offre la possibilità di navigare più agevolmente tra le proprie applicazioni, anche se nella barra dei programmi possono comparire suggerimenti dinamici non basati sulle proprie effettive preferenze e sull’uso quotidiano del televisore. In generale non viene considerato ancora allo stesso livello della concorrenza, ma i prodotti Samsung sono tra i più diffusi e competitivi sul mercato, ottimi a livello di qualità video.

WebOS 5

È il sistema alla base delle smart TV della LG. Come Tizen, ha il difetto di fornire un menu dinamico che cambia costantemente, rendendo potenzialmente difficile e frustrante trovare una particolare applicazione. L’interfaccia può risultare ostica all’utente medio, ma è comunque un sistema molto rapido che offre una buona varietà di contenuti. Anche in questo caso la diffusione del brand garantisce comunque una buona usabilità.

VIDAA

Si tratta del nuovo sistema operativo introdotto dal marchio cinese Hisense. Dalla grafica moderna e piacevole, è simile ai suoi competitor a livello di utilizzo e prestazioni. Anche VIDAA offre preinstallati le principali applicazioni di streaming, lettori multimediali e app per chromecast.

Applicazioni

A seconda del sistema operativo sfruttato dalla smart TV sarà possibile scaricare diverse applicazioni, il cui numero dipende, come abbiamo visto, dallo store integrato nel sistema stesso. Se piattaforme come Netflix e YouTube sono ormai supportate da praticamente qualunque dispositivo, altri canali potrebbero non essere compatibili con tutti i modelli di smart TV. Questo ovviamente comporta possibili limitazioni e rappresenta un fattore decisivo per chi è già abbonato ad alcuni servizi e non vuole perdere la possibilità di godersi i suoi programmi preferiti. È dunque consigliabile prestare particolare attenzione a questo aspetto prima di procedere all’acquisto. Ogni azienda e ogni modello di televisore ha già installati dei programmi molto ricercati dal pubblico generalista e codec diffusi per leggere tante tipologie di file. Chi utilizza Android TV ha sicuramente a disposizione molte più app, ad esempio il player KODI, molto amato dagli utenti, che consente di leggere praticamente qualsiasi formato immagine e video, mentre altri brand potrebbero avere quel codec specifico già salvato o reperibile in via di aggiornamento.

Aggiornamenti

Non va trascurata inoltre la possibilità di scaricare aggiornamenti non solo per il sistema operativo, ma anche per le singole applicazioni. Non è raro, infatti, che dopo un certo numero di aggiornamenti non correttamente installati un’applicazione smetta di funzionare, diventando sostanzialmente inutilizzabile. La vita media della smart TV dipende insomma non solo dalla qualità dei materiali di costruzione e dalla tecnologia utilizzata per realizzarla, ma anche dai software che permettono di sfruttarne al massimo le funzionalità. Un aggiornamento di solito facilita l’integrazione di nuove app nel sistema operativo, ad esempio piattaforme che fino a qualche tempo prima erano sconosciute e sono solo in seguito cresciute di popolarità, così come l’introduzione di codec per la lettura di foto e filmati da file, quando si rende evidente da parte del pubblico una mancanza a livello di software. Le maggiori aziende sono solite aggiornare con una certa frequenza i loro dispositivi, e considerando che la maggior parte delle smart TV presenti sul mercato oggi hanno a disposizione tecnologie Wi-Fi e Bluetooth, il processo avviene in modo quasi automatico, con minimo dispendio di energie da parte dell’utente.

Compatibilità

Come ogni altro televisore, anche le smart TV possono essere in grado o meno di leggere svariati formati audio e video, utilizzati non solo per le trasmissioni in streaming, ma anche per formati fisici come DVD o Blu-ray. Per gli appassionati di film in alta risoluzione e videogiochi di ultima generazione sarà dunque importante verificare i codec supportati dalla smart TV che si intende acquistare. I codec sono sostanzialmente dei programmi che permettono di codificare e/o decodificare un segnale sorgente, solitamente audio o video. Questo rende possibile la lettura di formati compressi, utilizzati per ottimizzare lo spazio disponibile nei CD, DVD o Blu-ray (un passaggio assolutamente necessario, visto che solo le riprese di un film in 4K possono occupare centinaia di TB). Essere in grado di decodificare lo standard di compressione video più recente, denominato High Efficiency Video Coding (HEVC) o H.265, è sicuramente un punto a favore per le moderne smart TV. Tutte le questioni relative alla compatibilità andrebbero prese in considerazione riguardo alla visione di fotografie e filmini di viaggio su grande schermo. Vogliamo specificare che la maggior parte dei brand ha già installati tantissimi file che facilitano tutte le operazioni, e i problemi di compatibilità potrebbero essere delle questioni realmente occasionali. Sarebbe sempre buona norma controllare sulle specifiche del dispositivo la tipologia di file supportati per evitare brutte sorprese.

Digitale terrestre

Il vostro schermo TV, una volta collegato all’antenna, funziona soltanto sulle frequenze del digitale terrestre, tramite apposito decoder interno, oppure attraverso collegamento via satellite. Da settembre 2021 le frequenze del digitale terrestre subiranno un cambiamento di frequenza, comportando uno switch che renderà inutilizzabili i vecchi modelli di televisore e di decoder. Per controllare se il vostro dispositivo può ricevere il segnale, sintonizzatevi sul canale 100 per RAI e 200 per Mediaset, dove troverete una pagina di test. Se nella pagina di test sarà visibile la scritta “Test HEVC Main10” su sfondo blu, allora il vostro dispositivo ha la tecnologia necessaria al funzionamento, se invece lo schermo risulterà nero potreste avere dei problemi nei mesi a venire, all’implementazione totale dello switch. Badate anche al fatto che in previsione dello switch totale è stata prevista una corsa all’acquisto di televisori, vi consigliamo quindi di pensarci in anticipo per riuscire ad acquistare il modello che volete. Inoltre, anche con schermo nero potrebbe accadere che alcuni canali vi rimarranno visibili, specialmente se già il vostro TV è in grado di visualizzare Rai, Mediaset e altri canali nelle versioni HD, raggiungibili sui canali dal 501 al 509. Prima di acquistare il nuovo TV accertatevi quindi nella descrizione del prodotto che le frequenze ricevute dal dispositivo siano quelle DVB T2.

Se l’acquisto di una nuova smart TV è al di fuori del vostro budget di spesa, ma non volete rimanere “oscurati” dallo switch, potete optare per l’acquisto di un più economico decoder digitale terrestre.

2. Schermo

Lo schermo è ovviamente un elemento decisivo per la scelta di qualunque televisore. Oggi esistono molte tecnologie diverse che permettono una visione sempre più nitida e realistica delle immagini, ma può rivelarsi complesso districarsi tra le specifiche tecniche e i termini di marketing coniati dai singoli marchi. Vediamo alcuni tra gli aspetti principali da considerare per la valutazione dello schermo.

Dimensioni

Per quanto riguarda le dimensioni dello schermo, molto dipende dalle necessità del singolo consumatore. Se è vero che in generale vale la regola “più grande è, meglio è”, va detto che è fondamentale rispettare una certa distanza dal display per poter godere della migliore qualità possibile. Va dunque considerata sia la risoluzione (una TV in 4K, infatti, andrebbe posizionata più vicino all’utente, rispetto a una HD), sia lo spazio disponibile nella propria casa.

Risoluzione

La stragrande maggioranza dei modelli in commercio oggi offre come minimo una risoluzione in HD. Va detto che questo è potenzialmente un termine fuorviante, perché tutto ciò che è superiore alla qualità SD (Standard Definition, 640 × 480 pixel) può essere spacciato per alta definizione. Il consiglio è dunque di non scendere mai sotto la qualità Full HD (1920 x 1080 pixel), che al giorno d’oggi è il requisito minimo per poter apprezzare appieno la maggior parte dei contenuti multimediali di recente produzione. Per chi volesse invece la massima definizione possibile, la risoluzione in 4K è sicuramente la migliore soluzione al momento disponibile. In realtà il termine 4K (corrispondente a 4096 × 2160 pixel) viene spesso erroneamente usato come sinonimo di Ultra HD o UHD (3840 x 2160 pixel), anche se esiste una certa differenza tra le due risoluzioni. Esistono anche risoluzioni maggiori, ci stiamo infatti iniziando ad approcciare all’8K (7680 x 4320 pixel), chiamato commercialmente anche questo 8K Ultra HD. La differenza può essere realmente apprezzata solo su schermi molto grandi, da minimo 75″. I prodotti visivi in 8K sono ancora pochi ma in costante aumento: su YouTube è già possibile trovare alcuni video, Samsung sta registrando eventi sportivi e nel mondo del gaming, PlayStation 5 ha inaugurato la nuova risoluzione.

Tecnologia di costruzione

Attualmente sul mercato esistono due principali tipi di schermo, differenziati non solo dalla qualità dell’immagine, ma anche dalla fascia di prezzo.

LED LCD

Da molti chiamata semplicemente LED, questa tecnologia che sfrutta i cristalli liquidi è più datata e sotto molti aspetti offre una qualità dell’immagine inferiore rispetto agli ultimi modelli di display OLED. La luce LED utilizzata per retroilluminare lo schermo permette una luminosità molto intensa, ma non è in grado di affievolirla con uniformità. Inoltre il tempo di risposta (di cui parleremo più avanti) è relativamente lungo rispetto a quello offerto dai pannelli OLED. Sottogruppo dei LED sono i QLED (dove la Q sta per “quantum dot”, inteso come punti illuminati singoli) e ULED (dove la U sta per “ultra”): si tratta di termini commerciali proprietari rispettivamente di Samsung e Hisense.

OLED

Anche se esiste già da qualche anno, la tecnologia OLED ha da poco iniziato a diffondersi maggiormente, soprattutto per un calo progressivo nei prezzi che inizialmente erano piuttosto alti. OLED è un acronimo che sta per Organic Light Emitting Diode, ovvero diodo organico ad emissione di luce. In sostanza ogni singolo pixel che compone lo schermo OLED è costituito da materiale organico in grado di illuminarsi quando stimolato dalla corrente elettrica. Maggiore è l’intensità dello stimolo, più intensa sarà l’illuminazione. La precisione capillare consentita da questa tecnologia offre possibilità di contrasto veramente infinite: quando non attraversato da corrente, il singolo pixel non emette luce, ed è quindi in grado di replicare il nero assoluto così come una luce bianca intensa. Inoltre, se la tecnologia LED può attenuare la luce in zone più o meno estese dello schermo (fino a poche centinaia), i display OLED sono in grado di farlo in oltre 8 milioni di punti. Nonostante i diodi siano composti da materiale organico, la loro vita media può arrivare alle 50.000 ore. Inoltre, gli schermi OLED sono mediamente tutti di qualità ed hanno una resa ottima delle immagini, e le eventuali differenze tra gli schermi sono minime.

HDR

La tecnologia HDR (High Dynamic Range) permette di ottenere un bilanciamento dei colori e un contrasto sostanzialmente perfetti, essendo in grado di replicare una gamma di luminanza più ampia. Questo permette inoltre di replicare in modo molto più accurato i dettagli delle zone più chiare e più scure dell’immagine originale, che di solito vengono perduti o distorti. Il livello di realismo offerto da questa tecnologia è dunque nettamente superiore rispetto agli standard più datati.

Brand Marketing

La maggior parte dei marchi ha tentato negli anni di differenziarsi dalla concorrenza non tanto offrendo tecnologie particolarmente rivoluzionarie, quanto creando termini proprietari che raramente hanno un valore effettivo che incida sul prodotto finale. È bene dunque informarsi con attenzione prima di ogni acquisto, valutando se per esempio una smart TV SUHD (termine coniato dalla Samsung per la sua linea di fascia alta in Ultra HD) abbia veramente qualcosa in più rispetto a una semplice smart TV UHD, oppure come i citati termini ULED e QLED, che servono soltanto per attirare il cliente ma si basano su tecnologie molto simili. Ricordate inoltre che se da una parte molte funzionalità le potrete realmente scoprire soltanto quando userete il prodotto, la maggior parte dei dispositivi ha settaggi decisamente simili e le differenze sono percepibili solo da persone molto esperte e che lavorano con le immagini. Non lasciatevi quindi né ammaliare troppo né spaventare da tutto il branding continuo di questo tipo di prodotti. Ricordate inoltre che molti trend che fino a pochissimi anni fa erano considerati il futuro degli schermi piatti sono quasi immediatamente finiti nel dimenticatoio. Ad esempio, oggi è raro trovare Blu-ray di film in 3D, così come gli schermi curvi si sono rivelati non sono più costosi, ma effettivamente scomodi all’utilizzo.

Refresh rate

Molti utenti decidono di acquistare una smart TV non solo per i servizi streaming di film e serie, ma anche per godersi il proprio sport preferito in alta definizione o per immergersi nelle realtà virtuali dei videogiochi di ultima generazione. Questo tipo di contenuti richiede per sua natura una serie di caratteristiche particolari, vista la grande velocità di movimento delle immagini. In questo caso è bene valutare il refresh rate, cioè il numero di fotogrammi che lo schermo può riprodurre per secondo. Un refresh rate di 60 Hz (il valore più comune) indica che la TV può mostrare 60 immagini al secondo, mentre alcuni modelli arrivano a 120 Hz. L’uso è pensato principalmente per il gaming e per fruire dei video di gameplay su YouTube e Twitch.

Tempo di risposta

È il tempo che un singolo pixel dello schermo impiega per passare da un colore all’altro. Questo valore è direttamente collegato al motion blur, ovvero alla sfocatura dell’immagine in movimento. Ovviamente inferiore è il tempo di risposta, migliore risulterà la definizione delle immagini. Potete riconoscere uno schermo di cattiva qualità dalla presenza visibile ad occhio nudo del motion blur.

3. Connessioni

Fondamentali per chiunque voglia sfruttare al massimo il proprio TV, corredandolo di soundbar, sistemi home theatre, cuffie, console, lettore Blu-ray e quant’altro, le connessioni sono un ulteriore elemento discriminante nell’acquisto di un televisore. Oltre agli ingressi per l’antenna, infatti, lo standard di costruzione moderno prevede diverse possibilità.

Ormai sono immancabili le prese HDMI, indispensabili per connettere gran parte dei dispositivi che necessitano di un collegamento video tramite segnale digitale. Di norma se ne trovano almeno tre, proprio per permettere all’utente una certa flessibilità. Altro requisito fondamentale sono gli ingressi USB, utili per visualizzare direttamente sulla propria smart TV immagini o filmati (purché siano formati supportati). Altrettanto importante è la presa Ethernet per la connessione a internet, che alcuni utenti preferiscono vista la maggiore velocità e stabilità rispetto alla connessione Wi-Fi. Talvolta si trova ancora un ingresso SCART, effettivamente obsoleto ma ancora ricercato da chi possiede dispositivi datati che necessitano di connessioni analogiche, come ad esempio il videoregistratore.

Per quanto riguarda la tecnologia senza fili, da ogni smart TV ci si può aspettare come minimo il Wi-Fi integrato e, nei modelli migliori, una versione Bluetooth tra le più recenti per sfruttare al massimo anche gli accessori senza fili sempre più diffusi sul mercato. Vi sono poi uscite audio, che vedremo nella sezione apposita.

4. Prestazioni audio

La smart TV può essere usata per l’ascolto di tracce musicali su supporti lossless (privi di compressione, disponibili via streaming o su supporto hardware), oltre che per la scontata proiezione di film in modalità cinema, serie e videogame immersivi. Sopratutto nel caso non prevediate di collegare al vostro televisore un impianto audio esterno è importante verificare gli altoparlanti in dotazione. Dovrebbero essere almeno due per poter funzionare in modalità stereo, di potenza adeguata a coprire la distanza tra chi ascolta e lo schermo. Se ai due altoparlanti stereo si aggiunge almeno un subwoofer, c’è maggiore probabilità che la TV possa trasmettere dei suoni bassi e profondi. Questa verifica è da effettuare soprattutto per le TV sotto i 50 pollici, dato che gli altoparlanti ingombrano l’interno del dispositivo e normalmente i produttori potrebbero effettuare un compromesso sulla dotazione audio per lo più sui piccoli schermi. Inoltre, più si è distanti dallo schermo, maggiore è la potenza necessaria, ma la distanza suggerita per una visione ottimale degli schermi più diffusi segue a grandi linee questa formula:

TV HD : diagonale schermo x 2,5 = distanza di visione consigliata;

: diagonale schermo x 2,5 = distanza di visione consigliata; UHD 4K: diagonale schermo x 1,5 = distanza di visione consigliata.

La distanza dipenderà anche dai pollici, ma non si può fornire una regola matematica da seguire perché l’esperienza audio sarà subordinata anche alla dimensione della stanza e al riverbero del suono, che è condizionato dai materiali con cui questa è arredata. Per questo i maxi-schermi di fascia alta hanno diversi altoparlanti interni che vengono gestiti dall’intelligenza artificiale. Questi regolano la potenza dell’output audio in base alla distanza dell’utente dallo schermo (auto tune), calcolando come le onde vengono riflesse e tornano indietro nell’ambiente specifico. Sempre grazie all’intelligenza artificiale, alcune TV dallo schermo sopra i 50 pollici sono dotate di Object Tracking Sound (OTS), hanno cioè diversi amplificatori (anche più di 5) disseminati dietro allo schermo e fanno in modo che in mancanza di amplificazione esterna il suono provenga dalla parte dello schermo in cui avviene l’azione.

Per quanto riguarda il mercato attuale, TV dalla bassa amplificazione offrono altoparlanti da 10-20 Watt, che in una stanza piccola e con schermi di alta qualità potrebbero comunque essere sufficienti, ma per essere tranquilli in una stanza media sarebbe meglio disporre di 40-50 Watt, tenendo presente che impostare il volume al massimo rovinerà sul lungo termine gli altoparlanti e la distorsione del suono ne è la prima avvisaglia. Quanto all’orecchio umano, è generalmente sconsigliato ascoltare suoni a 85 dB per un arco di tempo di circa otto ore, oppure suoni ancora più forti per un arco di tempo più breve. Di base, più il suono è forte minore è il tempo di ascolto necessario per il danneggiamento dell’apparato uditivo.

Connessioni e porte audio

Se vi interessa collegare alla vostra smart TV una o più casse amplificatrici, un impianto home cinema, ma anche semplicemente il vostro cellulare o il computer, il consiglio è anche di verificare gli standard wireless e le porte audio. Lato connessione senza cavi, è il Bluetooth 5.0 lo standard che ha una capacità minima utile per la trasmissione audio lossless. Questo è otto volte superiore al Bluetooth 4.2 e abbinato ai codec giusti (Audio ad Alta Risoluzione o Hi-Res Audio) che troverete integrati nel televisore renderà possibile l’ascolto di audio con una qualità almeno pari a un CD-ROM, o anche lossless.

Volendo optare per la connessione cablata, se tra le porte audio mancano quella per jack da 3,5 mm o un’uscita audio ottica (digital audio out optical / toslink) sarà possibile collegare la smart TV a degli impianti audio (cuffie, casse, soundbar, console) solo tramite HDMI, per cui la scelta tra una TV a 1 o 4 porte HDMI farà la differenza. Anche lo standard della porta HDMI influirà sulla resa: la porta deve essere almeno ARC (Audio Return Channel); se almeno una delle porte è di standard 2.1 avrete garanzia (tra le altre cose) di un audio migliore, per cui soprattutto i gamer non dovrebbero rinunciarvi.

Altra caratteristica tecnica da verificare è la presenza del Dolby Atmos, una tecnologia surround che offre sonorità vivide e avvolgenti.

Le domande più frequenti sulla smart TV

Quanto costa una smart TV?

Il prezzo di una smart TV è influenzato soprattutto dalla tecnologia di cui è dotata. Come abbiamo visto, gli schermi OLED, che offrono una qualità video molto alta, sono tuttora significativamente più costosi rispetto ai più datati LED. Difficilmente si potrà trovare questo standard in prodotti dal prezzo inferiore ai 1000 €. Lo stesso vale per la tecnologia HDR, equipaggiata solo nelle smart TV di fascia più alta.

Anche la risoluzione dello schermo gioca un ruolo nel prezzo complessivo del prodotto, anche se in misura decisamente inferiore: è possibile infatti trovare smart TV di fascia media (intorno ai 600 €) che offrono un’ottima definizione in Ultra HD.

Infine, il costo totale viene determinato in parte anche dalle dimensioni del prodotto: se si intende spendere relativamente poco (intorno ai 200 €) difficilmente si potrà trovare un dispositivo che superi i 30″.

Come sempre, tutto dipende dalle esigenze del consumatore: per chi non volesse far altro che godersi Netflix o qualche DVD in buona risoluzione non è necessario rivolgersi a prodotti di fascia medio-alta. Per i gamer più appassionati, così come per chi da tempo avesse abbandonato supporti più datati e volesse ottenere il massimo dai propri Blu-ray o dai propri servizi streaming, è consigliabile investire cifre maggiori.

Quali sono le migliori marche di smart TV?

Il fattore più importante legato a un particolare marchio, come abbiamo visto, è il sistema operativo. Questo può sicuramente influenzare in modo determinante la scelta dell’utente, vista la diretta correlazione con le funzionalità e le applicazioni disponibili per i singoli prodotti.

Per quanto riguarda invece la qualità generale dello schermo, la differenza è sostanzialmente inesistente. In particolare, la tecnologia OLED utilizzata per i prodotti al top di gamma è sviluppata quasi esclusivamente dalla LG Display, una compagnia parallela alla LG Electronics (che commercializza, tra le altre cose, i televisori LG). È dunque probabile che molti modelli di fascia alta utilizzino la stessa tecnologia, anche se venduta sotto marchi differenti.

Quale smart TV scegliere per le videoconferenze?

Al giorno d’oggi quasi tutti i televisori in commercio possono essere considerati “smart TV”, il che significa che l’introduzione delle connessioni Wi-Fi e/o Bluetooth sono garantite, basta controllare velocemente sulle specifiche di ogni singolo modello e che non siano modelli vecchi smerciati a prezzo più basso. Riguardo all’uso di un televisore per l’ufficio e per le videoconferenze, dovrete impostare l’utilizzo di Google Meet, Skype o Zoom attraverso i servizi di Chromecast. Il Chromecast è una funzionalità che collega attraverso app, native o no, dispositivi esterni alla TV. La maggior parte delle principali marche sono già progettate per questo tipo di connessione. Potrete utilizzare la webcam presente sui dispositivi esterni e sul computer, oppure montarne una direttamente sul televisore o sul tavolo riunioni; allo stesso tempo potrete visualizzare le immagini ricevute sullo schermo della sala conferenze. A livello di posizionamento potrete ovviamente fissare al muro la TV, essendo quasi tutti i modelli dotati da ingressi per l’aggancio a parete e con i piedi di sostegno estraibili.

Quali sono le smart TV con Alexa integrata?

Alexa è il servizio di comando vocale di Amazon, presente su tutti i dispositivi dell’azienda americana come Amazon Echo e tutta la linea per i controlli a distanza. Alexa è simile al comando vocale di Google, chiamato Hey Google, e a quello di Apple, la famosa voce di Siri. Il collegamento ai servizi di Alexa avviene attraverso le app presenti sulla smart TV e la maggior parte dei brand, Samsung, LG, Hisense, Sony e altri hanno tutti già le app e i programmi scaricati nel sistema operativo del televisore per permettere il funzionamento intuitivo dei servizi di comando vocale. Dovrete semplicemente accertarvi che il TV sia aggiornato all’ultimo firmware e inserire i dati di Alexa, che vi verranno comunicati dal dispositivo, probabilmente con un codice PIN temporaneo. I prodotti Samsung hanno un’app dedicata, chiamata SmartThings, che rende il processo di collegamento ancora più facile. L’app in questione è anche disponibile su Google Play e può essere usata su diversi dispositivi anche di altre marche e con diversi assistenti vocali.

Esistono smart TV con webcam integrata?

I primi modelli di smart TV avevano delle webcam integrate, inclusive di riconoscimento facciale, al contrario i televisori attuali non hanno più questa funzione, sia per motivi di privacy che di reale utilizzo da parte dei clienti. La maggior parte dell’utenza adotta negli uffici monitor che possono effettivamente presentare delle webcam integrate, e dovreste forse rivolgervi verso questo tipo di prodotto. La necessità di lavorare da casa o in didattica a distanza ha cambiato notevolmente il panorama del mercato e non è detto che prodotti simili non vedranno una futura reintroduzione. Rimane sempre possibile l’opzione di aggiungere una webcam a parte, anche senza filo se in collegamento Bluetooth. Vogliamo comunque precisare che una webcam posizionata su un televisore, quindi a ridosso del muro e in una posizione alta, è un setting decisamente peculiare per lo smart working e probabilmente più indicato per conferenze. Inoltre, le riprese a figura intera e la distanza del microfono non sono particolarmente indicate per la conversazione che il lavoro richiede.

Che cos’è l’input lag?

È il tempo in millisecondi che trascorre tra la registrazione di un’immagine generata da una fonte esterna (nello specifico un PC o una console di gioco) e la sua comparsa sullo schermo. Questo fattore interessa unicamente i gamer, per cui è fondamentale che un comando inviato dal proprio gamepad venga registrato e concretizzato sullo schermo in un tempo infinitesimale. Proprio per questo alcuni televisori offrono una modalità dedicata esclusivamente al gioco, che richiede prestazioni decisamente più alte rispetto a qualunque altro contenuto. Come riferimento generale, si può considerare decisamente scarso un valore al di sopra dei 100 ms (che renderebbe praticamente impossibile giocare), molto buono un valore inferiore ai 50 ms, ottimo un valore al di sotto dei 40 ms (utile solo per gli hardcore gamer).

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