Ecco un riscaldamento ausiliario bello da vedere! A gas o elettrica, la stufa a fungo è pensata per prolungare il piacere di stare all’aperto in ogni stagione, o semplicemente quando inizia a far freddo. Di acciaio inox, alluminio o acciaio, la stufa a fungo può anche avere la forma di una colonna che riscalda e illumina allo stesso tempo!

Se vuoi scegliere correttamente il tuo riscaldamento da esterno senza conoscere tutto sulle stufe a fungo, ecco i due fattori chiave da considerare prima di confrontare i sistemi di riscaldamento da esterno, per essere sicuro di non sbagliare: la posizione e l’irraggiamento o portata. La posizione: una questione di praticità Sembrerà banale, ma una stufa a fungo elettrica ha bisogno di alimentazione elettrica nelle vicinanze e una stufa a gas di una bombola del gas. La stufa elettrica si installa molto rapidamente e l’uso di una prolunga elettrica può rendersi necessario se il tuo patio si trova in fondo al giardino. La stufa a gas è autonoma perché funziona con una bombola di gas (da acquistare a parte e da cambiare quando è vuota). È più pesante e quindi più stabile. L’irraggiamento o portata: scegliere una potenza adeguata La superficie riscaldata e la potenza: come per i radiatori di casa, la stufa a fungo ha una potenza e una superficie riscaldata precisa. Una stufa a fungo per un tavolo da giardino per due persone e quella che riscalda un dehors di un bar o un salotto da giardino di taglia XXL, hanno una potenza diversa. Non serve a niente sovradimensionare, ma fai attenzione a non sottodimensionare, correndo il rischio di aver freddo. Stai attento a questo criterio affinché il tuo riscaldamento da esterno svolga correttamente la funzione prevista. Tre consigli per scegliere il riscaldamento da esterno Prediligi l’acciaio inox come materiale se vivi vicino alla costa o in montagna. Le stufe a fungo a gas sono meno energivore delle omologhe elettriche. La diffusione del calore in verticale è più confortevole di quella in orizzontale. Scopri il catalogo ManoMano

Dehors

Diciamocelo, del fungo questa stufa ha solo la forma... inoltre, molti modelli se ne discostano sempre di più. È prima di tutto un riscaldamento ausiliario la cui modalità di funzionamento dipende dall’alimentazione e vi sono due tipi di stufe a fungo. Stufa a fungo elettrica La stufa a fungo elettrica richiede un alimentazione elettrica e la sua potenza si esprime in Watt. La tecnologia di riscaldamento utilizzata è l’infrarosso. Stufa a fungo a gas Per le sue proprietà intrinseche il propano è riservato agli usi all'aperto. Il calore viene diffuso attraverso un bruciatore ed una parabola riflettente. Per il collegamento alla bombola del gas sono necessari un tubo flessibile e un regolatore di pressione. Scopri il catalogo ManoMano

Stufe a fungo

La stufa a fungo a gas è autonoma, ha un elevato potere calorifico e una tecnologia affidabile, ma il suo utilizzo è raccomandato solo all'esterno perché possono aver luogo delle lievi esalazioni. Molto spesso la potenza e il rendimento sono nettamente superiori rispetto all’omologa stufa a fungo elettrica. La stufa a fungo a gas è anche più pesante (perché contiene nella sua base una bombola di gas propano da 13 kg) e più ingombrante, tuttavia questi difetti possono essere visti come qualità in quanto conferiscono stabilità alla stufa. Scopri il catalogo ManoMano

Stufe a fungo elettriche

Essendo alimentata dalla rete elettrica, come tutti i radiatori elettrici, è necessario collegarla a una presa; ricorda che il cavo può essere causa di cadute e che serve una prolunga! La trasmissione del calore ha luogo per irraggiamento (più ci si avvicina alla lampada, più si avverte la sensazione di calore) grazie ai raggi infrarossi. Meno economica di quella a gas, la stufa a fungo elettrica in compenso è preferibile e raccomandata per tutti gli utilizzi all'interno in quanto inodore. Per via della sua fonte energetica ha un potenziale di rischio meno elevato. Meno ingombrante e più leggera, la stufa a fungo elettrica è di più facile manutenzione. Scopri il catalogo ManoMano

Presa

A parte il tipo di energia necessaria per produrre il calore, diversi fattori hanno un impatto diretto sulla comodità di utilizzo di una stufa a fungo. Superficie riscaldata La superficie riscaldata è relativa alla potenza della stufa a fungo; deve essere valutata in funzione dei propri bisogni e si esprime in m2. Portata La portata esprime l’irraggiamento del calore; alcuni costruttori indicano la superficie riscaldata, altri la portata. Emissione del calore Tieni presente che le colonne riscaldanti, emettendo calore in orizzontale, possono perdere efficacia a causa del vento, mentre l’emissione in verticale riduce la percezione di tale perdita. Riflettore Considerando che questo è un tipo di riscaldamento localizzato per spazi esterni, un riflettore di grandi dimensioni offre un maggior comfort per il tavolo e, se inclinabile, permette di indirizzare meglio l’irraggiamento. Materiale La scelta del materiale dipende dalle sue caratteristiche intrinseche. L'acciaio inox è preferibile per gli ambienti umidi e vicini al mare, mentre una stufa a fungo di acciaio può essere perfettamente sufficiente in un ambiente asciutto di tipo mediterraneo. Stabilità e ingombro La stabilità e l'ingombro non sono da trascurare, soprattutto per le superfici ridotte. Regolatore di potenza Il regolatore di potenza è economicamente conveniente e permette di adattare l'irraggiamento alle condizioni climatiche. Autonomia L’autonomia, legata al consumo, è da considerare per le stufe a fungo alimentate a gas. Normativa Tutte le stufe a fungo devono essere provviste di marcatura CE. Quelle a gas devono essere conformi alla direttiva 2009/142/CE e per lo stoccaggio devono rispettare la norma UNI 7131. Quelle elettriche invece devono garantire una protezione IPX4 (protezione contro la pioggia e gli schizzi d’acqua).

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