La legge italiana vieta ai produttori, ormai da un anno, di mettere in commercio tv senza il tuner dvb-t2 (è il digitale terrestre di nuova generazione) e il codec hevc (è quello per il video in 4k). E' difficile che nei negozi si trovino ancora modelli obsoleti ma, nel caso di acquisti in rete la prudenza non è mai troppa, meglio controllare bene le caratteristiche.

Detto questo, pensando alle trasmissioni tv in 4k/ultra hd che ormai cominciano a diffondersi via satellite e via web, questa norma va tenuta in grande considerazione per non rischiare di comperare una tv che potrebbe anche essere incompatibile con il 4k via digitale terrestre e funzionare solo se collegata a un decoder esterno. Vediamo allora che cosa dobbiamo sapere per acquistare una tv che non diventi inservibile nel giro dei prossimi 4 anni, valutando anche il fatto che, se una tv ultra hd top di gamma e di grandi dimensioni è ancora cara (un 65 pollici oled può costare attorno ai 4.000 euro) si trovano in negozio tv 4k da 40 pollici a 350 euro.

Le tv attuali diventeranno presto inutilizzabili?

No, questo pericolo non c'è ma, nel caso di un nuovo acquisto, un po' di attenzione è d'obbligo. Infatti, anche se il Governo è orientato a mandare in soffitta gli attuali standard tecnologici e passare ai nuovi dvb-t2 /hevc nel 2022, è importante chiarire subito che la legge si riferisce ai televisori, non alle emittenti, che potranno continuare a trasmettere con l'attuale digitale terrestre dvb-t/mpeg4 fino al 2030. Non avverrà, per essere chiari, un altro pasticcio epocale come quello combinato nel passaggio dalla tv analogica a quella digitale terrestre, con il suo seguito di decder esterni e accrocchi vari collegati a tv diventate inservibili dalla sera alla mattina.

Tuttavia gli anni che mancano al 2022 sono pochi per la vita media di un televisore in Italia e, per esempio, sbagliare acquisto oggi potrebbe voler dire non poter vedere i programmi in 4k che dovessero essere trasmessi a partire dal 2022 (e già adesso nel caso delle emittenti via satellite e via web).

Ecco perché è importante scegliere bene una tv che non invecchi troppo rapidamente. Perché, anche se è possibile che vengano introdotte delle proroghe è meglio non contarci troppo. Infatti la ragione di questo cambio delle carte nel mondo delle tv deriva dal fatto che la banda dei 700 MHz, attualmente usata dal digitale terrestre, dovrà essere liberata perché assegnata, dalle norme europee, agli operatori di telefonia.

Ci sarà dunque una riduzione della banda di trasmissione disponibile per le emittenti tv, che dovrà essere compensata con sistemi di trasmissione più moderni ed efficienti degli attuali. Che permettano, cioè, di recuperare lo spazio perduto e crearne di nuovo sia per le emittenti sia per i miglioramenti tecnologici quali la tv 4k.

Le tv full hd hanno già il ricevitore dvb-t2 di serie?

Sì, ormai è un obbligo di legge. Dunque non hanno nulla da temere dal prossimo passaggio del digitale terrestre a questo nuovo standard di trasmissione. Una rapida occhiata al manuale o al sito del produttore fugherà, comunque, ogni dubbio.

Tutte le tv, anche di piccole dimensioni, hanno il decoder dvb-t2 di serie

Le tv 4k hanno il tuner satellitare incorporato?

La legge non obbliga i produttori a mettere in commercio tv con, anche, il tuner satellitare di serie. Tuttavia è probabile che la carenza di frequenze sul digitale terrestre farà trasferire su quelle satellitari una parte dei nuovi canali free in 4k. Come ha dimostrato l'esperimento fatto dalla Rai e da Eutelsat durante gli scorsi Campionati europei di calcio.

Per ricevere via etere in 4k serve una tv con tuner dvb-t2 e, in più, codec hevc?

Sì. L'Italia ha stabilito che, dal 2022, i programmi tv (4k e full hd) saranno codificati utilizzando il sistema di compressione hevc (high efficiency video codec, o h.265). E saranno trasmessi via etere usando il sistema dvb-t2, la versione più moderna del digitale terrestre attuale. Le schede tecniche delle tv riportano tutte la presenza (o meno) del tuner dvb-t2 ma molto spesso, al momento, è arduo avere la certezza che abbiano a bordo anche il codec hevc perché le specifiche non lo citano. E non è detto che le info che si ottengono in negozio siano affidabili al 100%.

Un altro pasticcio alle viste è che non basta che la tv che si è scelta sia compatibile hevc. Deve anche esserlo con il formato hevc a 10 bit, mentre è possibile che alcune tv, specialmente quelle low cost o con schermi di più piccole dimensioni, adottino l'hevc a 8 bit. Né le specifiche tecniche né i rivenditori, probabilmente, sono al momento in grado di dissipare questo dubbio al 100%, il rischio è di vedere uno schermo nero.

Inoltre, anche se la legge non dice nulla al riguardo, un dettaglio non trascurabile è che per essere davvero allo stato dell'arte del video 4k, queste tv dovrebbero anche essere in grado di riprodurre un segnale video 50p/60p. Non tutte le tv 4k attualmente in vendita, anche se dotate di tuner dvb-t2 e decoder hevc (e dunque in linea con le prescrizioni di legge) arrivano ai 50p: si fermano a 30p.

Tra quattro anni i programmi tv saranno trasmessi usando il sistema di compressione hevc

Che cos'è una tv 4k/ultra hd?

Una tv 4k ha uno schermo che contiene 4 volte il numero di pixel di uno schermo full hd: 8 milioni contro 2 milioni (vedi schema del numero dei pixel nella figura qui sotto). Per questa ragione le immagini sono più nitide, i dettagli fini più precisi e, a causa di un diverso trattamento delle immagini, i colori sono più fedeli. Inoltre ha anche molti altri miglioramenti tecnologici, necessari per riprodurre al meglio il video in 4k.

Numero di pixel dei vari sistemi video: 414.000 (tv pal - sdtv); 922.000 (hd ready); 2milioni (full hd); 8 milioni (ultra hd)

4k e ultra hd sono sinonimi?

A essere rigorosi no. Ultra hd, ultra high definition, è la sigla che indica la risoluzione video “ultra” in televisione, con immagini composte da 3.840 x 2.160 pixel. L'ultra hd deriva dal formato 4k usato nelle sale cinematografiche, che ha immagini con 4.096 x 2.160 pixel, dunque con un po' più di pixel sul lato lungo.

Il sistema ultra hd è uno standard?

È un work in progress. I maggiori produttori mondiali di tv e le più importanti reti televisive hanno formato la Ultra Hd Alliance, un gruppo di lavoro per definire regole e sistemi comuni per sfruttare al meglio l'ultra hd.

L'ultra hd è un sistema: significa che le tv compatibili non hanno solo una risoluzione quadrupla rispetto al full hd, ma devono poter anche riprodurre i video con gamma dinamica estesa (hdr, vedi sotto), ad alto frame rate e con spazio colore esteso (wcg, wide color gamut), ossia più fedeli.

Ci sono già emittenti tv in 4k?

No, nessuna emittente tv tradizionale in digitale terrestre trasmette attualmente in 4k. Sky, invece, trasmette in 4k alcuni eventi sportivi, che si possono ricevere se si possiede il nuovo decoder Sky Q. Ci sono poi degli esperimenti dal satellite Eutelsat Hotbird (13° Est): chi ha una tv 4k compatibile e un modulo cam compatibile con il sistema Tivusat può vedere alcuni programmi in 4k.

I satelliti Eutelsat Hotbird 13° Est e Ses Astra 19,2° Est hanno due canali sperimentali che trasmettono in 4k in chiaro, ossia senza codifica. Si tratta, rispettivamente, dei canali Hotbird 4K1 e Ses UHD Demo Channel. È invece già possibile vedere film e serie tv in 4k abbonandosi a uno dei nuovi servizi forniti via web, per esempio, da Netflix, Infinity e Wuaki Tv. In questo caso serve una linea adsl da almeno 20 Mbps.

Su uno schermo 4k un film in full hd si vede sgranato?

No, si vede molto bene, tuttavia un programma full hd manterrà la qualità originale del full hd. Per intenderci: gli schermi 4k hanno dei sistemi software che permettono di “interpolare” (aggiungere) i pixel mancanti, per fare in modo che un'immagine full hd con 2 milioni di pixel possa riempire completamente uno schermo da 8 milioni. Ma si tratta di pixel aggiunti, non reali, che dunque non migliorano, se non in modo apparente, il livello di dettaglio originale. Viceversa, un ipotetico programma 4k convertito in 2k per renderlo visibile sugli schermi full hd, si vedrà meglio dello stesso programma girato nativamente in full hd.

Una tv 4k dà immagini migliori di una full hd?

Sì, ma solo se riceve una trasmissione 4k. Inoltre, anche in quel caso, un pannello lcd 4k non dà per forza immagini di ottima qualità se l'elettronica che lo pilota non è all'altezza.

Qual è la misura minima di schermo per apprezzare i vantaggi del 4k?

Dipende dalla distanza alla quale si guarda lo schermo. In linea di massima possiamo dire che per apprezzare la migliore definizione del 4k serve uno schermo da almeno 55 pollici (se lo vedete da molto vicino), altrimenti meglio dai 60/65 pollici in su. Sugli schermi più piccoli l'impatto visivo è pressoché indistinguibile da quello di una tv full hd.

Qual è la distanza minima per vedere bene una tv 4k?

Non c'è una distanza minima. Tuttavia se il locale in cui si guarda la tv è piccolo, avere uno schermo in 4k è un vantaggio perché lo si può guardare da molto vicino senza notare i pixel che compongono l'immagine.

In linea di massima, comunque, per una tv 4k la distanza giusta di visione, in metri, è attorno a una volta e mezza l'altezza dello schermo. Spesso, però, una distanza così breve è difficile da avere perciò, come regola generale, diciamo che 2 metri o 2 metri e mezzo sono la giusta distanza per la maggior parte degli schermi ultra hd. Nello schema qui sotto potete vedere il rapporto tra le dimensioni dello schermo e la distanza ottimale di visione sia per le trasmissioni in 4k sia per quelle in full hd.

Il sistema tv high frame rate e il 4k sono la stessa cosa?

No. Il sistema high frame rate (hfr) prevede di filmare ad alta frequenza, almeno 48 fps (fotogrammi al secondo) contro i normali 24/25 fps del cinema e della tv tradizionale. Il vantaggio è che le scene di azioni rapide si vedono più nitide e precise. Alcune tv, ultra hd e anche full hd, riproducono immagini a 50 o anche a 60 fps ma si tratta di un artificio tecnico, che non migliora davvero la nitidezza. Infatti i fotogrammi extra sono aggiunti interpolando via software materiale video filmato in origine a 25 fps.

Il sistema hfr darà vantaggi tangibili, in termini di qualità delle immagini, pure agli odierni tv full hd e agli schermi di minori dimensioni anche se, c'è da dire, non tutti lo apprezzano, per la sensazione di artificiosità che dà alle immagini: il nostro occhio è ancora troppo abituato alla cadenza “morbida” del cinema a pellicola a 24 fps. Nessuna emittente tv, per ora usa l'hfr e solo i nuovi dvd blu ray 4k possono riprodurre anche film in ultra hd con hfr.

Le tv 4k devono avere prese hdmi 2.0?

Sì. Per vedere in 4k al meglio da un decoder esterno (per esempio quello di Sky), dal player blu ray o dalla console è fondamentale che una tv ultra hd abbia almeno un connettore hdmi 2.0. Hdmi 2.0 è l'aggiornamento più recente alla presa di collegamento audiovideo che mette in comunicazione la tv con le periferiche esterne. Le specifiche hdmi 2.0 prevedono una banda passante fino a 18 Gbps, cosa che permette di gestire un segnale audio e video ultra hd fino al framerate di 60 fps, con 12 bit di profondità colore e spazio colore 4:2:2. Si noti che i connettori hdmi 1.4 ormai standard su ogni tv 4k vanno bene per l'ultra hd fino a 30 fps, che dà buoni risultati di nitidezza con i film, ma molto meno con gli eventi sportivi o le sequenze d'azione.

Se il segnale 4k proviene da un pc potrebbe infine essere necessario che la tv abbia una presa di tipo display port anziché hdmi. Questo perché le schede grafiche dei pc di ultima generazione adottano questo tipo di connettore, capace di trasmettere il segnale 4k in modo perfetto.

È possibile aggiornare al 4k una tv full hd?

No perché il pannello è full hd. In compenso, alcuni produttori quali Samsung e Philips hanno in catalogo tv ultra hd con l'elettronica di controllo aggiornabile grazie a moduli sostituibili. Questo significa che, se nel futuro le specifiche del formato video 4k saranno cambiate, queste tv potranno essere adattate semplicemente cambiando l'elettronica (e mettendo mano al portafogli).

La tecnologia Hdr

​Hdr è una tecnologia che deriva dalla fotografia digitale e serve per produrre immagini più fedeli, dove i neri sono più neri, i bianchi sono più bianchi e luminosi e, nello stesso tempo, la gamma media dell'immagine non viene né inghiottita nel nero, né bruciata nel bianco. In pratica si ottiene un'immagine più fedele alla realtà perché si passa dai 16,7 milioni di sfumature di colore delle attuali tv a 8 bit al miliardo di sfumature di colore delle tv hdr10 (bit). In pratica vuol dire passare da schermi capaci di mostrare circa il 35% dei colori distinguibili dall'uomo a circa il 54% (e al 76% con i pannelli delle generazioni future). E vuol dire anche passare dagli attuali picchi di luminosità dei pannelli lcd di 100 cd/m² (candele al metro quadro) a 4.000 cd/m².

Le tv 4k sono anche hdr?

Sì ma non tutte. Hdr (per la precisione, hdr10) è la più grande innovazione nell'immagine tv dall'arrivo della tv ad alta definizione, molto più dell'ormai defunto 3D. Hdr è l'abbreviazione di high dynamic range, ampia gamma dinamica e, nella versione chiamata hdr10 è stato codificato dalla Ultra Hd Alliance, il consorzio che ha stabilito le norme tecnologiche che devono avere le trasmissioni in 4k (e alle quali le tv devono adattarsi per poterle mostrare).

Samsung ha nelle proprie tv anche Hdr10+, nuova versione del formato di codifica per i video high dynamic range. Il punto forte di Hdr10+ è la capacità di controllare e gestire il livello di luminosità delle immagini per ogni fotogramma. Diversamente dalla versione precedente, Hdr10, la nuova revisione è in grado di inviare alla tv le informazioni hdr per ogni singola scena del programma in onda, perché lo scopo dell'hdr in tv è di riprodurre le immagini con la maggiore fedeltà possibile, ossia come le ha filmate il regista. Come i sistemi concorrenti, quali per esempio Dolby Vision (vedi sotto), anche Hdr10+ funziona grazie a metadati abbinati al flusso video, che la tv interpreta per regolare al meglio la luminosità e il contrasto. Ma, in questa revisione, l'Hdr10+ Samsung lo fa per ogni singolo frame. Come Hdr10, anche Hdr10+ è un formato sostenuto dalla Ultra Hd Alliance e, come quella, è distribuito con la formula open source. Vuol dire che qualunque produttore, sia esso di apparecchi o di contenuti, può adottare Hdr10+ senza dover pagare diritti a chi lo ha inventato e reso disponibile. E questo, probabilmente, ne renderà più veloce e facile la diffusione. Samsung ha attivato il supporto Hdr10+ nelle sue linee di tv hdr e lo ha reso disponibie anche alle tv della gamma 2016/2017 attraverso un aggiornamento software. Naturalmente, siccome non tutte le ciambelle riescono col buco, a mescolare ulteriormente le carte ha pensato un (altro) nuovo standard hdr chiamato Hybrid-log Gamma (Hlg), che si aggiunge al sistema proprietario Dolby Vision, inventato dagli americani dei Dolby Laboratories. Rispetto all'hdr-10, il Dolby Vision offre diversi vantaggi in termini di fedeltà della riproduzione, ma la sua compatibilità con le tv è a discrezione dei produttori (anche perché, a differenza dell'hdr-10 e 10+, per i produttori di tv la licenza per il Dolby Vision ha un costo). Hybrid-log Gamma è stato studiato da un consorzio di produttori ed emittenti tv tra le quali la britannica Bbc e la tv di stato giapponese Nhk, insieme ai produttori del calibro di Jvc, Panasonic, Philips e Sony, il sistema ad alta gamma dinamica Hlg sarà messo nella prossima gamma di tv compatibili hdr di questi produttori. Il punto di forza di Hybrid Log Gamma (Hlg) è di fornire immagini hdr in modo più vantaggioso rispetto al sistema HDR10. Infatti tiene assieme in un unico flusso video la gamma dinamica standard (ossia quella che può essere riprodotta dalle tv non hdr) e la gamma dinamica estesa. In questo modo i telespettatori vedranno le immagini compatibili con la propria tv, senza rischiare di non vedere nulla se la trasmissione è in hdr ma la tv non lo è. Il segnale Hlg potrà essere diffuso sfruttando i formati di compressione vp-9 e hevc.

Le tv ultra hd non sono per forza anche hdr. Molte tv ultra hd (e molte di quelle full hd) di ultima generazione sono hdr ma è una scelta dei produttori, non un obbligo. E va verificata leggendo le caratteristiche tecniche del modello che interessa. Naturalmente, per vedere le immagini in hdr è necessario che l'emittente tv trasmetta in hdr. O che il blu ray (disco e player) siano codificati e compatibili hdr. Al momento, in Italia, solo Netflix trasmette i suoi programmi in streaming hdr.

Che cos'è il display Quantum Dot delle tv ultra hd?

Quantum Dot è il nome commerciale di una variante di pannello lcd che sfrutta un sottile strato di nano-cristalli fluorescenti per rendere più puro il flusso luminoso del tradizionale sistema di illuminazione a led.

Questi nano-cristalli fosforescenti (che non hanno nulla a che vedere con i cristalli liquidi dello schermo) hanno la caratteristica di emettere luce di diverso colore secondo le dimensioni che hanno. Infatti, non hanno tutti la stessa misura e vanno da 2 a 10 nanometri (1 nanometro è 1 miliardesimo di metro). Le dimensioni di questi cristalli possono essere regolate con assoluta precisione (“basta” decidere di quanti atomi devono essere formati) e, dunque, altrettanto preciso sarà il colore emesso.

Il sistema Quantum Dot migliora la fedeltà dei colori di un buon 30 per cento senza la necessità di manipolare il segnale video con algoritmi ad hoc. Molte tv ultra hd hanno il pannello Quantum Dot (Sony ha chiamato questa tecnologia Triluminos) ma non è un obbligo e la sua presenza, o meno, va verificata modello per modello.

Esistono tv ultra hd oled?

Naturalmente sì. Gli schermi oled (organic light emitting diode) sono il futuro della tv. Diversamente dagli lcd, che per illuminarsi hanno bisogno di una fonte di luce led posteriore e anche diversamente dalla variante degli lcd chiamata Quantum dot, gli oled si accendono di luce propria. Questo fa sì che il pannello possa essere sottilissimo e abbia un angolo di visione molto esteso: cioè si vede bene anche dai lati.

Uno schermo oled di Lg

Negli schermi oled la fedeltà dei colori è ai vertici, decisamente migliore degli lcd tradizionali, inoltre gli oled non soffrono di una serie di difetti tipici degli schermi lcd, come per esempio il classico effetto scia dei pannelli lcd meno performanti. Gli schermi oled hanno comunque anch'essi i loro difetti (per esempio una luminosità inferiore agli lcd) ma che, con i modelli delle generazioni attuali, sono stati grandemente ridotti o eliminati.

Le tv 4k vendute adesso nei negozi potranno ricevere in 4k via digitale terrestre o via satellite?

Questo è un punto dolente: al momento, non tutte le tv 4k in vendita sono compatibili o completamente compatibili con la norma che definisce lo standard per il 4k via etere e, per mostrare le trasmissioni regolari in 4k, dovranno ricevere dal produttore un aggiornamento del firmware (non sempre possibile) oppure venire collegate a un decoder esterno 4k. Occhio alla scelta, dunque, tantopiù che, al momento, uno schermo full hd di alta gamma e con tutti gli “optional”, funziona alla grande e ha un prezzo che è una frazione di quello di una tv 4k di fascia medio/alta. In attesa che, nel 2022, vengano avviate le regolari trasmissioni in 4k potrebbe essere un'opzione da tenere in considerazione.

Post a Comment